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Mucillagine nei mari italiani dall'Adriatico al Tirreno: cos'è e quanto è pericolosa. Intanto è boom piscine

Dopo l'Adriatico la mucillagine del mare impensierisce anche il Tirreno: non è direttamente pericolosa, ma spinge il turismo verso le piscine

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

La mucillagine di mare, fenomeno noto nell’Adriatico centro-settentrionale, è tornata a colpire anche il mar Tirreno, sollevando preoccupazioni per l’ecologia, la pesca e il turismo. La sostanza gelatinosa, prodotta da aggregati marini, può coprire vaste aree di fondale, soffocando organismi come coralli e molluschi. Il fenomeno, aggravato da inquinamento e cambiamenti climatici, può anche favorire la proliferazione di batteri patogeni, rendendo le acque inadatte alla balneazione e con potenziali rischi per la salute umana. Ecco perché nell’estate 2024 sono le piscine a vivere un vero boom, con il numero di accessi schizzati alle stelle.

Mucillagine nei mari italiani: dopo l’Adriatico anche il Tirreno

Negli ultimi tempi anche il mar Tirreno è tornato al centro dell’attenzione per la presenza di mucillagine, fenomeno quindi non più circoscritto all’Adriatico.

Sulle coste venete l’accumulo di questa sostanza gelatinosa è stato collegato alla morte di numerosi granchi blu, in attesa di conferme dalle analisi.


La mucillagine è ora presente anche nel mar Tirreno: qui il golfo di Napoli

A Portofino, Greenpeace Italia e l’Università di Genova hanno rilevato che fino al 100% dei fondali tra i 15 e i 30 metri è coperto da mucillagine, minacciando seriamente organismi bentonici come le gorgonie e la Pinna nobilis, specie quasi estinta nel Mediterraneo, causando gravi danni ecologici.

Cos’è la mucillagine e come si manifesta

La mucillagine è una sostanza densa e gelatinosa composta da particelle rilasciate da organismi marini, chiamata “neve marina”. Durante l’estate, piccoli aggregati si uniscono, formando chiazze che possono estendersi per centinaia di chilometri lungo la costa.

Diversi fattori contribuiscono alla sua formazione, tra cui inquinanti marini, alti livelli di fosforo, e condizioni di stress come le temperature elevate.

Questo fenomeno, particolarmente problematico nell’Adriatico centro-settentrionale, è stato segnalato per la prima volta nel 1729, ma la sua frequenza è aumentata negli ultimi decenni, destando preoccupazioni anche in altre aree del Mediterraneo.

La mucillagine di mare è pericolosa per l’uomo?

Le mucillagini galleggianti rendono l’acqua del mare sgradevole e inadatta alla balneazione, creando una pellicola vischiosa che si attacca alla pelle e rilascia cattivi odori. Quando si depositano sul fondale, queste masse gelatinose soffocano organismi marini come molluschi e coralli, danneggiando l’ecosistema e la pesca.

Pur non essendo direttamente pericolose per l’uomo, le mucillagini favoriscono la crescita di microrganismi patogeni, come batteri coliformi e Vibrio, che proliferano in queste condizioni. Inoltre, possono creare le basi per la concentrazione di tossine algali e microplastiche, aumentando il rischio per la salute umana attraverso il consumo di frutti di mare contaminati.

Paura per la mucillagine, tutti in piscina

Le mucillagini di mare intanto stanno svuotando le spiagge del mar Adriatico, spingendo le persone a cercare alternative nelle piscine, che registrano un boom di presenze.

I gestori degli impianti balneari artificiali, come sottolinea Il Resto del Carlino, notano un notevole aumento di visitatori, con picchi di oltre 200 persone al giorno. Una situazione che però sta penalizzando il turismo costiero, nonostante il mare abbia ottenuto in vari tratti la Bandiera Blu.

Fonte foto: ANSA

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