Caso Bergamini, rinviata a giudizio l'ex fidanzata: la svolta

La svolta sul caso di Donato “Denis” Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato senza vita in circostanze misteriose sotto un camion sulla statale Jonica nel novembre dell’89, potrebbe essere arrivata a quasi 32 anni dalla sua morte: l‘ex fidanzata Isabella Internò è stata rinviata a giudizio con l’accusa di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi futili. Lo riporta ‘Ansa’.

Lo ha stabilito il gup di Castrovillari Fabio Lelio Festa accogliendo la richiesta del pm Luca Primicerio e fissando l’udienza per il 25 ottobre prossimo, dopo più di tre ore di udienza preliminare e quasi due ore di camera di consiglio.

Secondo l’ipotesi, la donna, all’epoca 19enne, avrebbe narcotizzato e soffocato Bergamini prima di inscenare il suo suicidio: sarebbe stata la punizione per aver interrotto il loro rapporto.

In un’arringa difensiva durata tre ore, il legale di Isabella Internò, Angelo Pugliese, aveva chiesto il non luogo a procedere. La donna ormai 52enne non era presente in aula.

La procura di Castrovillari aveva riaperto l’inchiesta nel 2012 smontando la teoria del suicidio, rimasta in piedi seppure con tante incognite dalla sera del ritrovamento di Bergamini, il 18 novembre 1989. Le perizie hanno dimostrato l’incompatibilità dei segni sul corpo e sull’asfalto con la ricostruzione sempre sostenuta da Isabella Internò, secondo la quale il calciatore all’epoca 27enne si sarebbe buttato sotto il camion.

Con la chiusura dell’inchiesta dello scorso marzo l’ex fidanzata era risultata l’unica indagata, alla luce dell’archiviazione delle posizioni dell’autista del Tir e quella del marito della donna, che inizialmente risultava indagato per favoreggiamento in relazione alle dichiarazioni fornite dalla moglie.