Maxi-multa Antitrust a Facile Ristrutturare "per pratiche commerciali scorrette": il dettaglio sull'Iva
L'Antitrust ha inflitto una multa da 4,5 milioni di euro a Facile Ristrutturare per pratiche commerciali scorrette: i motivi della sanzione
L’Antitrust ha inflitto una maxi multa da 4,5 milioni di euro a Facile Ristrutturare e alla sua controllante Renovars per pratiche commerciali scorrette nell’attività di ristrutturazione edilizia di immobili residenziali. Secondo l’Autorità diffondevano false recensioni online e applicavano costi occulti ai consumatori.
- Maxi-multa Antitrust a Facile Ristrutturare
- I motivi del provvedimento
- Costi occulti, il dettaglio sull'Iva
Maxi-multa Antitrust a Facile Ristrutturare
Le sanzioni, per complessivi 4,5 milioni di euro, sono state comminate alla società Facile Ristrutturare S.p.A. e alla sua controllante Renovars S.p.A.
Come scrive l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in un comunicato stampa, le due società sono state multate per “pratiche commerciali scorrette e ingannevoli“.
I motivi del provvedimento
Diversi i comportamenti ritenuti scorretti dall’Antitrust, a partire dalla diffusione di false recensioni online.
Secondo quanto scrive l’Autorità, Facile Ristrutturare diffondeva sulle piattaforme di recensioni online Trustpilot e Opinioni.it giudizi positivi non autentici, in quanto riconducibili ai collaboratori della stessa società. Inoltre risulta falso il messaggio “98% clienti soddisfatti” presente sul sito di Facile Ristrutturare.
Secondo l’Antitrust pratiche ingannevoli volte a mostrare un livello di soddisfazione dei clienti maggiore di quello reale in relazione ai servizi offerti.
Costi occulti, il dettaglio sull’Iva
Inoltre, secondo l’Antitrust, Facile Ristrutturare applica un costo occulto ai consumatori in caso di Iva agevolata al 10%, invece che al 22%, quando i materiali di finitura per le ristrutturazioni vengono acquistati dai clienti tramite Facile Ristrutturare e presso i suoi fornitori partner.
Una pratica che “oltre a essere contraria alla diligenza professionale, può indurre in errore i consumatori sul prezzo dei materiali di finitura per la ristrutturazione e/o sul modo in cui è calcolato”, si legge nel provvedimento dell’Autorità.
“Si tratta peraltro di una voce di costo rilevante per la scelta di natura economica del consumatore”, conclude l’Antitrust.