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Massimo Giannini e la chat del 25 aprile: scontro con Brunella Bolloli a 'Otto e mezzo'. Lo scambio di accuse

Massimo Giannini ha spiegato cos'è la chat del 25 aprile da lui creata e finita nella bufera: scontro con Brunella Bolloli a 'Otto e mezzo'

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

È diventata un caso la chat del 25 aprile creata dal giornalista Massimo Giannini, che ha riunito giornalisti, editori e uomini di cultura, nella quale si sarebbe scritto “Uccidiamolo” in riferimento alla candidatura del generale Vannacci alle Europee. L’ex direttore de ‘La Stampa’ ne ha parlato a ‘Otto e mezzo’, ospite di Lilli Gruber assieme alla giornalista Brunella Bolloli.

Massimo Giannini, la chat del 25 aprile e la polemica con Brunella Bolloli

In risposta a Lilli Gruber, che gli chiedeva di spiegare cos’è la chat del 25 aprile, Massimo Giannini ha risposto: “Sono stato sbertucciato? Direi di no, sono stato criticato. Siamo tutti vittime degli squadristi digitali e di coloro che nelle redazioni, come ha detto il professor Montanari, usano il manganello e l’olio di ricino. Se andiamo a fare una rassegna stampa di quei giornali, beh, fanno accapponare la pelle”.

A quel punto è intervenuta Brunella Bolloli, giornalista di ‘Libero Quotidiano’: “Noi non abbiamo mai augurato la morte a nessuno, non ci permettiamo. Non abbiamo mai usato questi toni”.

Lilli Gruber ha puntualizzato: “Neanche Massimo Giannini ha mai augurato la morte a nessuno”.

L’ex direttore de ‘La Stampa’ ha poi ripreso la parola: “Non devo difendere io Scurati che si è difeso nobilmente e magnificamente da solo, ma il titolo “Uomo di M” l’hanno usato i vostri giornali, è solo l’ultimo esempio”.

Ancora Brunella Bolloli, in riferimento a Scurati: “Ma ha scritto un libro che si chiama M!”.

Il giornalista Massimo Giannini.

Cos’è la chat del 25 aprile creata da Massimo Giannini

Massimo Giannini ha quindi spiegato cos’è la famosa chat del 25 aprile finita nella bufera: “La famosa chat, che ora è diventato un gruppo Facebook, aveva solo l’obiettivo di augurarci un buon 25 aprile in un clima sociopolitico che non sembra fecondo ai fini della memoria e della storia di questo paese. Da lì è nata una condivisione vasta e diffusa. Qua nessuno pensa che siamo alla dittatura. Ci mancherebbe che non possiamo dire quello che pensiamo! Come ha detto Scurati, la democrazia è sempre lotta per la democrazia, è un bene primario che va difeso ogni giorno perché il potere, tutti i poteri e specificamente quello che oggi governa, tendono a comprimerlo. A voi che fate quel mestiere in quei giornali e che rappresentate una parte politica che oggi governa senza mai una critica nei confronti del governo e della maggioranza, questo non entra in testa. Per questo vi si definisce ‘squadristi di redazione'”.

La chiosa finale del giornalista: “Io non farò mai politica, questa chat non serve a fare un partito. Potete dormire tranquilli. Quello che cercheremo di fare, e mi piacerebbe farlo, è rappresentare dal basso istanze che vengono dalla gente comune e il bisogno di difendere la democrazia”.

La chat del 25 aprile e quell'”Uccidiamolo”

La chat del 25 aprile messa su da Massimo Giannini era finita nella bufera nei giorni scorsi dopo che era emerso che qualcuno aveva scritto “Uccidiamolo” in riferimento alla candidatura alle Europee del generale Vannacci.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato sui social: “‘UCCIDIAMOLO’. ‘È la frase choc che si legge nella chat Bella ciao, quella nata in occasione del 25 aprile e messa su da Massimo Giannini. Al listone fanno parte giornalisti, editori e uomini di cultura’. A sinistra non si smentiscono mai: democratici solo quando conviene a loro. Vergogna!“.

Fonte foto: ANSA

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