Mariasofia Federico dal Collegio alla Rocco Siffredi Academy: "Chi mi critica è ipocrita", l'intervista
Mariasofia Federico al centro delle polemiche per la partecipazione alla Siffredi Hard Academy. L'intervista dell'attivista ex allieva de Il Collegio
Mariasofia Federico torna al centro delle polemiche dopo l’ultima dichiarazione pubblica. L’attivista, ex allieva dello show Il Collegio, ha annunciato che presto entrerà nell’accademia di Rocco Siffredi, la Siffredi Hard Academy. Federico, fin dall’apertura del suo account su OnlyFans, ha cercato di sdoganare e normalizzare il lavoro nell’ambito sessuale (sex work). Dalle sue parole: “Ora posso annunciarvelo, sono stata presa alla Siffredi Academy, e non vedo l’ora di partecipare a questa splendida iniziativa”. Per Mariasofia Federico l’accademia rappresenta un modo per “accrescere il mio bagaglio culturale”, ma anche un megafono per sensibilizzare sul sex work e abbattere gli stereotipi sui lavoratori e sulle lavoratrici del settore.
Chi è Mariasofia Federico
Nata a Valmontone, un piccolo comune italiano in provincia di Roma, il 26 gennaio 2005, Mafiasofia Federico è molto più che l’ex allieva de Il Collegio. Fin da giovanissima Federico ha iniziato a fare attivismo sui social e ha sfruttato ogni occasione per rendere le sue battaglie più visibili. Dal collegio alle interviste con personaggi scomodi, Mariasofia si è sempre confrontata con il mondo fuori dalla cosiddetta “bolla femminista”.
Lei si dichiarata femminista antispecista e si batte per i diritti di tutti, dagli esseri umani agli animali non-umani. Negli ultimi mesi, da quando ha raggiunto la maggiore età, si è espressa con maggior attenzione sul tema dei diritti della categoria sex worker.
Cos’è la Siffredi Hard Academy
È con questo rinnovato spirito combattivo per i diritti delle categorie marginalizzate che Mariasofia si è avvicinata al mondo del porno. L’occasione di far sentire la propria voce di attivista è giunta con l’invito di Rocco Siffredi, presto interpretato da Alessandro Borghi in una serie in esclusiva per Netflix, a partecipare alle attività della sua università del porno: la Siffredi Hard Academy.
Nella Siffredi Hard Academy si studiano le dinamiche di un set, dalle attività dell’attore e delle attrici, fino a quelle di regia e sceneggiatura. Il soggiorno nell’accademia dura una settimana, tra lezioni individuali e di gruppo.
Intervista a Mariasofia Federico
Stai ricevendo molte critiche per la tua collaborazione con Siffredi?
“Moltissime persone che mi hanno criticano non l’hanno fatto per la mia collaborazione ambigua con Rocco Siffredi, ma perché sono persone contro il sex work“.
“Trovo ipocrita che le persone che mi stanno criticando tirino in ballo il pretesto di Rocco, quando mi prendevano in giro già da prima. Quindi forse il problema è che odiano proprio il lavoro sessuale e me”.
Ti viene criticato di non essere coerente. Fare porno entra in conflitto con l’immagine dell’attivista?
“Io ho parlato con Rocco e sappiamo entrambi di essere discordanti sulle nostre posizioni: dalle sue dichiarazioni sul DDL Zan, a quello che ha detto sul caso Ronaldo o tutta la polemica con Sofia Viscardi. Ma questo non toglie che lui è un sex worker e in quanto tale nella sua vita mi ha confessato di aver dovuto affrontare delle difficoltà personali”.
“Quindi è mio dovere, in quanto persona che vuole tutelare la propria categoria in toto, mettermi d’accordo con le persone che ne fanno parte. Lui mi ha offerto una piattaforma gigante da sfruttare per diffondere il più possibile le mie idee. Ed è ciò che ho sempre fatto andando a discutere in dei contesti come quelli del Cerbero Podcast o come la Zanzara”.
Il porno mainstream è criticato prima di tutto dalle donne. Qual è la tua idea di porno?
“La mia idea di porno è che non può esistere il porno se non è accostato all’attivismo. Il nostro sistema scolastico è fallimentare perché non integra un programma di educazione sessuale e quindi molti giovani vedono i video hard che ci sono in giro come un modello di riferimento per approcciarsi alla sessualità”.
“Noi che lavoriamo in quest’industria conosciamo il sesso e dovremmo dare al nostro pubblico un’idea positiva di questa tematica. A me piacerebbe diventare una regista porno e raccontare delle storie che sono più poetiche e storie che hanno tutte le sfaccettature dei corpi. È tempo di cambiare il porno, il cosiddetto mainstream, che porta fin troppi stereotipi negativi. Il mio scopo è rendere il porno un semplice genere”.
Quali sono i progetti per il futuro?
“I miei progetti futuri riguardano il porno e soprattutto la mia idea di porno. In pentola bolle un’iniziativa che sono sicura farà rimanere a bocca aperta tutta Italia, ma non posso dire di più. Quando la annuncerò e sarà sotto gli occhi di tutti ritornerò a farmi intervistare per parlarne meglio”.