Mantovano esclude che Cappato sia stato intercettato ma l'attivista ribatte: "ritengo la fonte affidabile"
Il governo ha risposto a Marco Cappato dopo la richiesta di chiarimenti su delle supposte intercettazioni a suo carico
Scontro sulle intercettazioni. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha escluso che Marco Cappato sia stato intercettato, ma l’attivista ribadisce la fiducia nelle sue fonti.
- Mantovano esclude ogni intercettazione
- La risposta di Marco Cappato
- Cosa sostiene Cappato sulle intercettazioni
Mantovano esclude ogni intercettazione
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano ha risposto alla richiesta di chiarimenti arrivata dall’attivista Marco Cappato, candidato alle elezioni suppletive per il Senato al seggio di Monza.
Il membro del governo ha dichiarato: “escludo nel modo più assoluto che vi sia o vi sia stata attività di intercettazione”, dopo la richiesta di verifica di Cappato arrivata in mattinata.
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, si è reso protagonista di diverse battaglie per le libertà personali, ultima quella sul fine vita che ha portato alla sentenza della Corte di Cassazione che permette il suicidio assistito in Italia.
La risposta di Marco Cappato
Le rassicurazioni del governo non sembrano aver convinto l’attivista, che ha risposto ribadendo la sua fiducia nella fonte anonima che gli ha fornito informazioni sulle sue presunte intercettazioni.
“Ho ricevuto una segnalazione anonima cartacea che ho verificato, si tratta di una fonte che ritengo credibile e affidabile, ma che vuole rimanere tutelata quindi anonima, non ho ancora prove altrimenti non avrei fatto una domanda al presidente del consiglio” ha comunicato Cappato.
“Per ora è semplicemente la mia convinzione che si contrappone a una dichiarazione tassativa emessa a nome del governo e rispetto a questo non posso che prendere atto della risposta, poi vedremo” ha concluso il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
Cosa sostiene Cappato sulle intercettazioni
Nella tarda mattinata di martedì, Marco Cappato ha diffuso un video chiedendo formalmente al governo se i Servizi Segreti lo stessero sorvegliando per sospetto di associazione sovversiva.
Nel video l’attivista faceva riferimento a sistemi di sorveglianza installati nel proprio telefono cellulare e di strumenti per le intercettazioni ambientali piazzati nei luoghi di lavoro che abitualmente frequenta.
Cappato faceva il nome dell’Agenzia di informazione e sicurezza e del DIS, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Chiedeva poi, in caso questa affermazione corrispondesse al vero, di sospendere questa attività in quanto in violazione dei propri diritti civili e politici previsti dalla Costituzione italiana.