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POLITICA ESTERA

Lula rassicura Putin sui crimini di guerra: “Nessun arresto se verrà al G20 di Rio”

Il presidente Lula invita la Russia al G20 in Brasile e rassicura Putin: "No all'arresto per crimini di guerra se viene a Rio"

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

No all’arresto per Putin se si presenta al G20 di Rio. Sul presidente russo Vladimir Putin pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale e tra i firmatari ci sono proprio l’india di Narendra Modi e il Brasile di Luiz Inácio Lula da Silva. È stato proprio Lula ha affermare ai media indiani che se Putin si presenta non andrà incontro all’arresto per i crimini di guerra dei quali è accusato, tra cui deportazione illegale di bambini ucraini.

Lula: “No ad arresto per Putin”

Al lato dell’ultimo giorno del Summit G20 a New Delhi, il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha invitato Mosca a partecipare alla prossima edizione nell’America meridionale. Lo ha affermato ai microfoni dei media indiani, confermando di avere intenzione di spedire l’invito a Mosca per il prossimo G20.

Lula ha quindi chiarito il punto del mandato internazionale di arresto nei confronti del collega russo. “Credo che Putin potrebbe venire facilmente in Brasile quello che posso dirvi è che, se io sono il presidente del Brasile e lui viene in Brasile, non lo arresteranno affatto”, ha spiegato al giornale indiano First Post.

 Luiz Inacio Lula da Silva, Xi Jinping, Cyril Ramaphosa, Narendra Modi e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov al 15° vertice BRICS di Johannesburg (24 agosto 2023)

Mandato di arresto

Le parole di Lula si stagliano sul panorama internazionale perché non sono affatto secondarie rispetto ai rapporti con la Russia e con il resto della comunità mondiale. A marzo del 2023 infatti la Corte penale internazionale dell’Aja ha emesso un mandato d’arresto per Vladimir Putin.

Il crimine commesso dal capo del Cremlino, considerato un crimine di guerra, è la deportazione illegale dei bambini ucraini in Russia. Nei fatti cosa significa: che se Putin si recasse in uno dei Paesi che riconosce il potere della Corte (123 Paesi nel mondo) dovrebbe essere arrestato e sottoposto a processo in un aula del tribunale internazionale. Il Brasile è tra questi.

La clemenza di Lula

Il Brasile di Lula è un alleato commerciale e politico della Russia. Dal 2009 infatti Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica si sono organizzati nei Brics con lo scopo di sostituire il dollaro e creare un mondo multipolare che detronizzi gli Stati Uniti.

Il presidente brasiliano ha quindi un occhio di riguardo verso Putin e lo ha dimostrato in diverse occasioni. Oltre al non arresto in caso di partecipazione al G20, ha dato prova di clemenza anche durante la campagna elettorale, quando ha dichiarato che la responsabilità della guerra in Ucraina è tanto di Putin quanto di Zelensky.

Fonte foto: ANSA

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