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Luigi Di Maio verso l'espulsione, terremoto M5s: convocata riunione d'emergenza. La nota del ministro

Il ministro degli Esteri rischia di essere cacciato dal Movimento, tre scenari possibili dopo il summit d'urgenza

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato: Aggiornato:

È in atto un vero e proprio terremoto all’interno del Movimento Cinque Stelle, che dopo essere uscito malconcio dalla tornata elettorale di domenica 12 giugno vive momenti di alta tensione. A finire nel mirino della critica del partito è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, contro il quale potrebbe essere proposta una mozione per l’espulsione dal Movimento.

Perché Luigi Di Maio rischia l’espulsione

Nel primo pomeriggio di domenica 19 giugno 2022 è stata indetta una riunione d’emergenza del consiglio nazionale del Movimento Cinque Stelle per decidere se espellere o meno Luigi Di Maio dal partito. Al ministro infatti viene mossa la critica di non essere più espressione della linea politica del Movimento che ribadirebbe, come se ce ne fosse bisogno, che il partito è sempre più unito nei confronti del leader Giuseppe Conte.

Le tensioni, emerse già negli scorsi giorni, si sarebbe acuite nelle ultime ore quando è circolata in seno al partito la bozza della risoluzione contro l’invio di armi in Ucraina. Si è venuta a creare una vera e propria bagarre scatenata al documento che una parte dei pentastellati vorrebbe presentare il 21 giugno al Senato in occasione dell’intervento di Mario Draghi sull’Ucraina.

Il partito, come detto, chiederebbe lo stop all’invio delle armi a Kiev, ma che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha bollato come “pericolosa per la sicurezza nazionale“.

Riunione d’emergenza, chi partecipa

Al consiglio nazionale d’urgenza convocato per il pomeriggio di domenica 19 giugno 2022 parteciperanno tra gli altri, oltre al leader del partito Giuseppe Conte Conte, i vicepresidenti del Movimento Riccardo RicciardiMichele GubitosaAlessandra Todde e Mario Turco.

Presenti anche i capigruppo alla Camera e Senato e un ministro rappresentante della delegazione 5S al governo. L’intenzione è quella di prendere una netta posizione sulla figura di Di Maio, con una parte dei grillini che vorrebbe arrivare all’espulsione di Di Maio, ma come sottolineato da La Repubblica l’esito è da considerarsi tecnicamente difficile considerando che il partito non è riuscito a espellere neanche l’ex presidente della commissione Esteri Vito Petrocelli.

Cosa può succedere a Di Maio

Ecco allora che dal pomeriggio di riunione potrebbero venir fuori tre scenari possibili. Il primo, come detto, sarebbe quello dell’espulsione diretta dal partito per Luigi Di Maio, che dunque rimarrebbe al governo, ma senza una forza politica alle spalle. Un altro, dal polo opposto, è quello che vedrebbe tutto invariato, con Di Maio che resterebbe all’interno del Movimento.

Terzo e ultimo scenario, quello più probabile, è la sfiducia interna al ministro. In poche parole il Movimento indicherà Luigi Di Maio come un ministro che non è più espressione della linea politica dei 5S al governo, ovvero resterà tecnicamente un pentastellato, non rappresenterà più il partito nell’esecutivo di Draghi.

La nota di Luigi Di Maio

Luigi Di Maio, intanto, ha diffuso una nota in cui si difende dagli attacchi. Nel testo, riportato dall’agenzia ‘Adnkronos’, si legge: “I dirigenti della prima forza politica in Parlamento, invece di fare autocritica, decidono di fare due cose: attaccare, con odio e livore, il Ministro degli Esteri e portare avanti posizioni che mettono in difficoltà il Governo in sede Ue. Un atteggiamento poco maturo che tende a creare tensioni e instabilità all’interno del Governo. Un fatto molto grave. Vengo accusato dai dirigenti della mia forza politica di essere atlantista ed europeista. Lasciatemi dire che, da Ministro degli Esteri, davanti a questa terribile guerra rivendico con orgoglio di essere fortemente atlantista ed europeista. Ricordo innanzitutto a me stesso che abbiamo precise responsabilità: in ballo c’è il futuro dell’Italia e dell’Europa”.

Fonte foto: ANSA

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