Le sanzioni alla Russia sono illegali? Partono i ricorsi al Consiglio Ue, i precedenti sorridono ai russi
Gli oligarchi russi presentano ricorso contro le sanzioni, con Bruxelles che negli ultimi anni ha sempre perso questo tipo di cause
Le sanzioni comminate alla Russia da parte dell’Unione Europea potrebbero essere illegali. A pensarlo sono gli stessi oligarchi russi sanzionati che hanno deciso di fare ricorso contro le decisioni dell’Ue sperando di ricalcare i passi di tanti connazionali che sono riusciti a vincere le proprie cause contro l’Europa.
Sanzioni alla Russia illegali, l’accusa
La decisione dell’Unione Europea di sanzionare non solo la Russia, ma anche gli oligarchi legati al presidente russo Vladimir Putin ha fatto infuriare i potenti imprenditori. Convinti di essere stati puniti ingiustamente, i più potenti uomini russi hanno deciso di fare causa al Consiglio Ue per aver sbloccati i beni che Bruxelles, nelle passate settimane, gli aveva congelato dopo l’invasione in Ucraina e la guerra.
Le sanzioni imposte alla Russia di Vladimir Putin, secondo gli oligarchi, sarebbero quindi illegali e inconcepibili. A pensarla così, tra i tanti uomini d’affare legati al Cremlino, c’è anche Roman Abramovich, ex proprietario del Chelsea, che è stato sanzionato a marzo per aver presumibilmente beneficiato dei suoi stretti legami Putin.
I primi ricorsi presentati potrebbero dunque dare vita a una vera e propria causa infinita all’Ue, col procedimento che potrebbe durare mesi se non addirittura anni.
I precedenti
La decisione di presentare ricorso è arrivata dopo l’esito positivo di numerose cause che oligarchi russi del passato avevano avanzato nei confronti dell’Unione Europea. nello specifico, secondo uno studio del Parlamento Europeo, dal 2008 al 2015 Bruxelles ha perso circa due terzi dei ricorsi legali contro le sue sanzioni.
Nel 2008, per esempio, i giudici dell’Ue hanno stabilito che sono loro ad avere giurisdizione in materia, ma visto che sono applicate dai governi nazionali, spesso questi ultimi fanno degli errori rispetto alle direttive comunitarie invalidando così il procedimento.
La previsione sui ricorsi
Ma come spiega il sito Politico, i funzionari dell’Ue hanno imparato dai propri errori e a non commetterli nuovamente. Infatti, grazie alle sconfitte giudiziarie, hanno elaborato delle sanzioni in modo diverso che difficilmente potrebbero essere ribaltate in Aula.
“La maggior parte di esse resisterà al controllo giudiziario”, ha previsto Hannah Neumann, membro del Parlamento europeo tedesco con i Verdi che segue da vicino il lavoro sulle sanzioni. “Il problema più grande che vedo al momento è come attuare realmente le sanzioni negli Stati membri”, ha aggiunto.
Dal 2010 all’aprile 2021, l’Ue ha vinto 177 casi sulle sanzioni contro 122, numeri che fanno sorridere ma che danno comunque uno spiraglio di speranza agli oligrachi russi.