Le criptovalute possono essere l'arma della Russia per aggirare le sanzioni: Putin punta sul Rublo digitale
Il Cremlino pensa a come eludere i controlli della finanza internazionale grazie ad un nuovo strumento tecnologico
Secondo quanto riportato da diversi media internazionali nelle ultime ore a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina che sta tenendo in apprensione il mondo intero, pare che la Russia avrebbe trovato il modo per non cadere sotto il peso delle sanzioni che l’Occidente – a cominciare dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden – sta minacciando di applicare nei confronti di Mosca.
Sanzioni, la Russia rischia una nuova crisi economica? Il precedente della Crimea
Il presidente Vladimir Putin teme che possano ripresentarsi le conseguenze subite dalla sua economia nel 2014, quando il Cremlino venne tagliato fuori dagli scambi commerciali con molti partner internazionali in seguito all’invasione della Crimea. Quelle scelte prese da parte di Usa e Unione europea sono costati alla nazione russa circa 50 miliardi di dollari all’anno. E così il leader russo sta valutando nuove alternative per scongiurare questo scenario.
Mosca punta tutto sul Rublo Digitale
La soluzione potrebbe essere quella rappresentata dalle criptovalute e nello specifico dal cosiddetto Rublo digitale. Si tratta di uno strumento che permetterebbe alla Russia di aggirare le sanzioni, continuando a fare accordi con chiunque nel mondo sia disposto a trattare con loro attraverso l’utilizzo dell’economia digitale e della tecnologia.
A differenza delle conseguenze materiali delle scelte dell’Occidente – come la decisione della Germania di interrompere la costruzione del gasdotto Nord Stream 2 – quelle virtuali potrebbero essere aggirate grazie al Rublo digitale, che non avrebbe bisogno di essere convertito in dollaro e riuscirebbe così ad eludere i controlli su cui fanno affidamento i governi per bloccare il trasferimento di denaro russo alle banche.
Sanzioni, la nuova strategia del Cremlino
Inoltre, attraverso attacchi ransomware, gli esperti informatici credono che la Russia potrebbe rubare anche altre valute digitali. Nonostante le transazioni in criptovalute siano registrate sulla blockchain e quindi trasparenti in superficie, la Russia potrebbe riuscire a nascondere l’origine di queste operazioni. In questo modo qualsiasi azienda nel mondo potrebbe continuare a commerciare con entità russe senza essere scoperta.
Ecco chi potrebbe appoggiare la Russia
Ma chi potrebbe prestarsi a tutto questo? Pare che il Cremlino abbia un elenco nutrito di partner pronti a sostenere questa strategia. Prime fra tutti le altre Nazioni che sono state colpite a loro volta dalle sanzioni statunitensi come, ad esempio, l’Iran, senza dimenticarci come la stessa Cina rimanga uno dei più importanti partner commerciali della Russia e come Pechino stia correndo per sviluppare al meglio il proprio Yuan Digitale.