La ristoratrice Giovanna Pedretti trovata morta, si indaga per istigazione al suicidio: tirato in ballo Google
La Procura di Lodi che indaga sulla morte della ristoratrice Giovanna Pedretti chiederà verifiche a Google per risalire all'autore della recensione alla pizzeria
Proseguono le indagini della Procura di Lodi sul decesso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata morta nel Lambro domenica 14 gennaio. Gli investigatori vogliono fare luce sulle ultime ore della donna e sulla recensione alla pizzeria all’origine del caso mediatico che l’ha coinvolta: per questo chiederanno verifiche a Google.
- Giovanna Pedretti, la recensione alla pizzeria
- La Procura chiede verifiche a Google
- Le ultime ore di Giovanna Pedretti
Giovanna Pedretti, la recensione alla pizzeria
Giovanna Pedretti è stata trovata morta nella mattinata di domenica nel Lambro a Sant’Angelo Lodigiano, a poco più di 24 ore da quando hanno cominciato a montare i dubbi sulla sua onestà per il caso della recensione alla sua pizzeria.
Nei giorni scorsi la 59enne ristoratrice era stata al centro di un caso mediatico legato a una recensione omofoba e contro i disabili che sarebbe stata lasciata da un cliente su Google.
Venerdì 11 gennaio sul profilo del locale viene pubblicato lo screenshot della recensione e la risposta firmata da Giovanna Pedretti: il post diventa virale e la storia viene ripresa da numerosi quotidiani e siti d’informazione.
Sabato però arrivano i primi dubbi sull’autenticità della recensione, avanzati da Lorenzo Biagiarelli, food blogger compagno della giornalista Selvaggia Lucarelli. E scoppia da tempesta.
Prima esaltata sui social come esempio di umanità da seguire, nel giro di poche ore la ristoratrice finisce nel mirino degli haters. Nella notte tra sabato e domenica la tragedia.
La pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano di Giovanna Pedretti
La Procura chiede verifiche a Google
La Procura di Lodi che ha aperto sul caso un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio sta lavorando per ricostruire la vicenda ed eliminare i dubbi sulla (presunta) recensione all’origine di tutto.
Come riporta il Corriere della Sera, sabato mattina Giovanna Pedretti era stata sentita dai carabinieri, come persona informata sui fatti, proprio a proposito della recensione omofoba. La ristoratrice avrebbe confermato l’autenticità della stessa, dicendo di non conoscere l’identità del cliente.
I carabinieri che indagano sul caso chiederanno verifiche a Google per poter risalire al dispositivo (pc, smartphone, tablet) fonte della recensione e all’identità dell’autore.
Le ultime ore di Giovanna Pedretti
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, dopo la convocazione in caserma Giovanna Pedretti ha passato il pomeriggio e la serata di sabato al lavoro nella sua pizzeria. Chiuso il locale, è rientrata a casa col marito.
Stando alle dichiarazioni di questi, a cena la donna si è lamentata per la situazione e la vergogna per essere stata fatta passare da approfittatrice. Mentre l’uomo è andato a letto, la 59enne è uscita di casa. Secondo quanto emerso una cosa che faceva spesso, per combattere l’insonnia.
La donna ha raggiunto in auto una zona di campagna sulle rive del Lambro. Qui, intorno alle 4 di domenica mattina, si sarebbe tagliata i polsi con una lametta, per poi incamminarsi verso il fiume, dove è stata trovata morta diverse ore dopo.