Giovanna Pedretti trovata morta, una conoscente della ristoratrice accusa: "Vittima di una gogna mediatica"
Sfumata l'ipotesi di suicidio per problemi economici di Giovanna Pedretti, emerge quella di "gogna mediatica". La denuncia di una conoscente
È stato ritrovato nel primo pomeriggio di ieri il corpo senza vita di Giovanna Pedretti, la ristoratrice finita nella bufera social dopo aver pubblicato la recensione di un cliente alla sua pizzeria. Le prime indagini sul patrimonio della donna non hanno dato sostanza alla teoria che voleva il possibile suicidio causato da problemi economici. Una conoscente di Pedretti ha accusato invece la gogna mediatica dopo la recensione omofoba e abilista e la risposta da parte della pizzeria Le Vignole che chiedeva come requisito per i propri ospiti “educazione e rispetto verso ognugno”.
“Vittima di gogna mediatica”
Il caso della morte di Giovanna Pedretti si è fatto pubblico, così come la gogna subita era di natura mediatica (social). Dopo l’ipotesi economica, che gli inquirenti hanno scartato per mancanza di prove, è una conoscenza della ristoratrice a puntare il dito contro i media.
“Era una famiglia di lavoratori per bene”, ha commentato una conoscente per far capire che di problemi economici la pizzeria di Pedretti non soffrisse. “Io non posso fare considerazioni, è una cosa talmente privata, talmente delicata. Però penso che una persona non sia aiutata nell’essere sbattuta su tutti i telegiornali”, ha quindi commentato.
Scritta sulla pizzeria dopo il ritrovamento del corpo di Giovanna Pedretti
Cosa è successo dopo la recensione
La recensione (forse finta) del cliente alla pizzeria aveva portato il locale sotto i riflettori. A fare la differenza tra una qualsiasi recensione e una che ha tutti gli ingredienti per diventare una notizia erano i pregiudizi descritti all’interno. Infatti la recensione inveiva contro clienti gay e disabili.
Giovanna Pedretti, proprietaria della pizzeria, aveva risposto in maniera dura, criticando la recensione e ricordando ai suoi clienti il “rispetto verso ognuno”. La risposta aveva addirittura ottenuto un plauso dalla ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli.
Bersaglio di insulti
La notorietà del fatto aveva portato la donna al centro di un attacco social senza precedenti per la sua vita. Da una parte commenti positivi, dall’altra la ricostruzione degli eventi. Forse la recensione era falsa e per questo personaggi noti avrebbero accusato la donna di usare le persone discriminate per farsi pubblicità e nuovi clienti.
L’accusa, che è arrivata anche da parte della giornalista Selvaggia Lucarelli, potrebbe aver addolorato la ristoratrice (sul corpo sarà effettuato anche l’esame tossicologico). La stessa figlia della donna ha puntato il dito contro la “signora” che “ha massacrato in via mediatica la mia mamma”.