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La canzone di Zalone fa discutere e divide tra satira e ironia

Continua la discussione intorno alla canzone del nuovo film di Checco Zalone

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Stavolta più di altre occasioni la comicità di Checco Zalone sta dividendo l’opinione pubblica. Anche se il suo film Tolo Tolo ancora non è uscito al cinema è bastata l’anteprima del trailer con la canzone colonna sonora a scatenare mille polemiche. La domanda è sempre la stessa: il brano “Immigrato” è offensivo oppure è semplice satira?

La questione sta rimbalzando di talk in talk, dalle pagine dei giornali fino alle bacheche dei social. Ed ovviamente la gente si divide in due opposte fazioni. Ieri, ospite di Mario Giordano a Fuori dal Coro su Rete4, Giorgia Meloni ha ribadito il suo concetto: “Checco Zalone dissacra, non è politicamente corretto, ma il controllo della sua satira può essere solo preteso dalla sinistra” ricordando come in altri film Zalone avesse affrontato con la stessa ironia dissacrante temi sociali come l’omosessualità.

Il giorno prima a Quarta Repubblica, l’economista Giuliano Cazzola invece aveva attaccato Zalone: «Su certi argomenti fare dell’ironia può essere pericoloso. In questa clip, la critica vera è l’offesa nei confronti degli stranieri in Italia: 5 milioni, di cui 3,8 extracomunitari. Molti mandano avanti settori importanti del paese».

Il video ‘Immigrato’ di Checco Zalone è terribile e non fa ridere” aveva scritto duramente l’associazione di volontariato Baobab. Contro cui si è scagliato l’ex radicale ora giornalista Daniele Capezzone: “Ma se faccio una battuta sulla Fornero devo essere accusato di femminicidio? Cari Baobab non ci rompete le … lasciateci sorridere”.

Proprio oggi in un lungo editoriale su Il Messaggero. il regista Enrico Vanzina, che insieme al compianto fratello Carlo ha firmato l’era dei cinepanettoni, difende il comico: “Non appartengo alla categoria degli indignati. Mi indigna la crociata dei politicamente corretti contro la canzone di Checco Zalone. Cari censori, la satira è la linea di demarcazione assoluta tra una democrazia e una dittatura. Un Paese che non sa accettare la satira è un buco nero. Un Paese è serio se sa ridere di se stesso”.

Sul web e sui social la divisione è ancora più marcata. I fan di Luca Medici, in arte Zalone, appunto difendono lui, la sua comicità e la sua scelta di fare satira: “La canzone è un capolavoro, peccato per chi non l’ha capita e attacca Checco” si legge da più parti. I più sensibili invece lo attaccano: “Stavolta ha sbracato, insensibile” ha scritto più di qualcuno. Il tutto quando ancora non è uscito il film e soprattutto Checco Zalone non ha ancora detto la sua.

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Fonte foto: Ansa

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