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L'Inps prepara altri 80 mila sms sul Reddito di cittadinanza per la fine di agosto: chi lo riceverà

L'Inps invierà, alla fine di agosto, 80 mila sms ai nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza per comunicarne la sospensione: è polemica

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

L’Inps invierà, alla fine di agosto, 80 mila sms ai nucleari familiari percettori del Reddito di cittadinanza per comunicarne la sospensione.

La comunicazione

L’Istituto nazionale della previdenza sociale aveva già inviato alla fine di luglio 160 mila sms ad altrettanti nuclei familiari.

A differenza di luglio, però, spiega il Corriere della Sera, e a seguito delle polemiche che ne sono scaturite, questa volta l’ente previdenziale specificherà ai destinatari i possibili percorsi per recuperare il sostegno economico, o con la presa in carico dai comuni, o con l’avvio della formazione nei Centri per l’impiego.

Il reddito di cittadinanza – che dal 1° gennaio 2024 sarà sostituito dall’Assegno di Inclusione (AdI)verrà erogato soltanto a chi è seguito dai servizi sociali in quanto rientrante nelle fasce di popolazione che non possono trovare lavoro (disabili, minori, anziani).

Inoltre, il reddito rimane così com’è fino a fine anno anche per i nuclei familiari con minorenni, persone con disabilità o con almeno sessant’anni.

La nota dell’ente previdenziale

In una nota, l’Inps sottolinea che i nuclei familiari non attivabili al lavoro e presi in carico entro il 31 ottobre da parte dei servizi sociali potranno continuare a a usufruire del Reddito di cittadinanza, senza il limite delle 7 mensilità non oltre il 31 dicembre 2023.

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Lo comunica l’Inps spiegando, “nello spirito di servizio, di vicinanza e trasparenza in attesa dell’adozione dei decreti attuativi delle nuove misure di contrasto alla povertà,” di aver già ricevuto, da parte del Ministero del Lavoro, nei primi giorni di luglio, 88.000 comunicazioni a riguardo.

La presa in carico però non riguarda i nuclei familiari i cui componenti sono stati avviati ai Centri per l’Impiego e per i quali non è risultato necessario il rinvio ai servizi sociali.

Per questi, invece, si legge ancora, e per coloro che non risulteranno presi in carico dai servizi sociali, dal primo settembre 2023 sarà possibile accedere alla nuova misura del Supporto per la Formazione e per il Lavoro (Sfl).

L’accusa di Tridico

“La sostanza è quella di aver fatto recapitare 160 mila messaggi per annunciare la decadenza del reddito di cittadinanza. Che era cosa nota. Anche se non lo erano le modalità e l’ineleganza. Ma soprattutto la sostanza è il fatto di non essere pronti sulle annunciate alternative“.

L’accusa al governo Meloni arriva da Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps. In un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, Tridico afferma: “Da qui a gennaio decadranno in tutto 600 mila persone occupabili e a oggi non ci sono gli strumenti di politica attiva del lavoro e la piattaforma che dovrebbe sostituire il reddito. Parliamo di persone che da un giorno all’altro rimangono senza sussidi”.

“Hanno ribaltato tutta la responsabilità sui Comuni e i servizi sociali, come se potessero salvare chi rimane senza aiuto. Invece dovrebbero prorogare gli strumenti esistenti”, aggiunge Tridico.

Fonte foto: ANSA

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