L'Iran risponde a Trump e all'Europa. La decisione sul nucleare
L'Iran afferma che arricchirà l'uranio "senza restrizioni in base alle sue esigenze tecniche". La risposta sarà contro siti militari
L’Iran ha affermato che arricchirà l’uranio “senza restrizioni in base alle sue esigenze tecniche”. Lo riporta l’emittente Al Arabiya, citata dall’Ansa. Inoltre, l’Iran si ritiene libero da tutti i “limiti sul numero” delle centrifughe stabiliti nell’accordo del 2015 sul nucleare. Immediata la reazione dei leader europei che hanno chiesto all’Iran di tornare sui propri passi.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Musavi, ha invitato i Paesi europei a non essere ”complici del crimine degli Usa”, in relazione alle dichiarazioni del premier britannico Boris Johnson e del presidente francese Emmanuel Macron, che hanno espresso comprensione nei confronti di Donald Trump per l’uccisione di Qassem Soleimani.
”Non è degno di noi – ha scritto Musavi – sperare che coloro che hanno contribuito a questa minaccia americana alla pace e alla sicurezza internazionale (…) ci consolino. Però consigliamo loro di essere abbastanza intelligenti da non essere complici del crimine degli Usa”.
Mohsen Rezai, ex capo delle Guardie della rivoluzione, ha affermato che se gli Usa compiranno un nuovo attacco dopo la rappresaglia iraniana per l’uccisione del generale Qassem Soleimani, Teheran ”cancellerà Israele dalle carte geografiche”. Come riporta l’Ansa, Rezai ha aggiunto: ”Le truppe Usa saranno presto espulse dalla regione”.
Soleimani ucciso, nel mirino siti militari
In una intervista alla Cnn Houssein Dehghan, uno dei più stretti consiglieri dell’ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che “la risposta dell’Iran sarà sicuramente militare e contro siti militari“, replicando al tweet in cui Donald Trump ha dichiarato che tra i possibili obiettivi degli Usa ci sono anche siti culturali iraniani.
Dehghan ha poi descritto come “ridicolo e assurdo” il tentativo di minaccia di Donald Trump di colpire 52 siti iraniani, anche culturali, in caso di rappresaglia contro gli americani.
“Trump è un gangster e un giocatore d’azzardo – ha chiosato Dehghan – non conosce le leggi internazionali. Ma se ciò dovesse accadere nessun militare americano, nessuna base o nave Usa, nessun centro politico americano sarà al sicuro“.
“L’Iran – ha affermato Dehghan – non vuole la guerra. È stata l’America che ha iniziato la guerra. Per questo l’America deve accettare una reazione adeguata alle sue azioni. L’unico modo per porre fine a questo momento è colpire gli americani con una risposta proporzionata a quella da loro inflitta. E loro non devono cercare di innescare un nuovo ciclo”.
Tensioni Usa-Iran, le parole di Conte
Il premier Giuseppe Conte, intervistato da Repubblica, ha lanciato un appello: “La nostra attenzione deve essere concentrata a evitare un’ulteriore escalation, che rischierebbe di superare un punto di non ritorno”. Per Conte, “è prioritario promuovere un’azione europea forte e coesa per richiamare tutti a moderazione e responsabilità, pur nella comprensione delle esigenze di sicurezza dei nostri alleati”.
Sigonella, la Difesa smentisce le voci sul drone
Il ministero della Difesa ha inoltre smentito le voci circolate nelle ultime ore secondo cui il drone che ha provocato la morte di Soleimani fosse partito dalla base italiana di Sigonella. In una nota riportata dall’Ansa, si legge: “In merito alle notizie apparse su alcuni organi di informazione relative all’ipotesi di partenza di droni dalla base aerea di Sigonella per l’operazione che ha portato all’uccisione del generale iraniano Soleimani, la Difesa smentisce categoricamente anche alla luce delle ottime relazioni e contatti con la controparte militare americana presente sul territorio italiano”.
Su Facebook, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha scritto: “Da qualche giorno leggo false notizie sul fatto che il drone statunitense che ha colpito Soleimani in Iraq, sia partito dalle basi Nato italiane. È assolutamente falso. In queste ore insieme al Ministero della Difesa siamo al lavoro per garantire la sicurezza dei nostri soldati e scongiurare una ulteriore escalation, senza clamori, senza slogan e senza iniziative improvvisate”.
Intanto, il Parlamento iracheno ha chiesto al governo di cacciare la coalizione anti-Isis guidata dagli Usa.