Infortuni e traumi, concorrenti del reality "Squid Game: La Sfida" pronti a fare causa a Netflix
Alcuni concorrenti del reality di “Squid Game” hanno minacciato azioni legali contro Netflix per infortuni e traumi riportati durante le riprese
Almeno due concorrenti del reality show “Squid Game: La Sfida”, programma giunto da pochi giorni su Netflix, hanno minacciato azioni legali contro il colosso dello streaming per le presunte lesioni riportate durante le riprese, tra cui ipotermia e malessere psicologico. La produzione nega però le accuse.
Le accuse dei concorrenti di Squid Game
Sarebbero due i concorrenti del reality “Squid Game: La Sfida” intenzionati a portare avanti azioni legali nei confronti di Netflix, a causa dei presunti infortuni e traumi subiti durante le riprese del programma.
I due concorrenti si sono affidati a Express Solicitors, uno studio legale britannico specializzato in lesioni personali, il quale ha inviato una lettera di reclamo alla società produttrice dello show, la Studio Lambert.
Secondo la Express Solicitors, i due partecipanti al concorso sono rimasti feriti a causa di “scarsi standard di salute e sicurezza sul set”, specialmente nel corso della prima sfida, denominata “Semaforo rosso, semaforo verde” (una sorta di Un, Due, Tre, Stella). Ma la produzione respinge ogni accusa.
La risposta della produzione
Tramite un portavoce, la produzione del reality ispirato alla famosa serie televisiva coreana di Netflix ha risposto alle accuse: “Prendiamo estremamente sul serio il benessere dei nostri concorrenti. Pensavano di prendere parte a qualcosa di divertente, e gli infortunati non si aspettavano di soffrire così”.
Nello specifico, i concorrenti hanno accusato la produzione di aver rischiato l’ipotermia. Le riprese sono difatti avvenute ai Cardington Studios, un’ex base della Royal Air Force a Bedford, quando le temperature erano intorno a -3 gradi centigradi, e i concorrenti hanno affermato che qualcuno è stato anche portato via in barella.
La produzione ha però negato questo avvenimento, sostenendo che “anche se fosse subentrata l’ipotermia, le persone sarebbero state disposte a restare il più a lungo possibile perché c’erano in gioco molti soldi. Troppi erano determinati a non muoversi, quindi sono rimasti lì per troppo tempo”.
Il montepremi del reality
Daniel Slade, CEO di Express Solicitors, ha comunque dichiarato che qualche corrente potrebbe essere rimasto ferito “dopo aver trascorso del tempo bloccato in posizioni dolorose a temperature fredde” (evento confermato anche da Netflix), ma ha comunque chiarito che “nessuna causa è stata intentata da nessuno dei concorrenti di Squid Game”.
Netflix ha dichiarato all’Independent di avere “profondamente a cuore la salute e la sicurezza del nostro cast e della troupe e abbiamo investito in tutte le procedure di sicurezza appropriate. Anche se sul set faceva molto freddo – e i partecipanti erano preparati per questo – qualsiasi affermazione di lesioni gravi non è vera”.
I partecipanti a questa versione reale (e ovviamente non mortale) del concorso competono per 3,7 milioni di sterline (poco più di 4 milioni di euro), il più grande jackpot nella storia dei reality.