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CRONACA NERA

Il latitante anarchico Luca Dolce arrestato dalla polizia a Bordighera, è stato in carcere con Alfredo Cospito

Il 37enne triestino Luca Dolce è stato fermato grazie a una complessa operazione. In passato è stato in carcere a Tolmezzo con Alfredo Cospito

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Il latitante Luca Dolce è stato arrestato dalla polizia nei pressi di Bordighera, in Liguria. Il 37enne anarchico è stato fermato dai Nocs (Nucleo operativo centrale di sicurezza) non lontano dal confine con la Francia. Aveva con sé documenti falsi ed era ricercato dal 2021. Dolce è stato individuato dopo una complessa indagine della Direzione centrale della polizia di prevenzione che aveva costituito un gruppo di lavoro con le Digos di Trento, Treviso, Trieste, Genova e Brescia. Il 37enne triestino, già noto alle forze dell’ordine, è stato già in carcere a Tolmezzo (dove è stato detenuto insieme ad Alfredo Cospito), Ferrara e Modena.

I disordini nella manifestazione del Brennero

L’attività di indagine è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Trento, diretta da Sandro Raimondi.

Luca Dolce, detto Stecco, nato a Trieste ma da tempo gravitante nella zona della provincia di Trento, ha ricevuto una condanna insieme ad altri 62 anarchici per i reati commessi al valico del Brennero il 7 maggio 2016.

L’anarchico Luca Dolce condannato a 3 anni e 8 mesi

In quell’occasione, durante una manifestazione di protesta contro il “muro anti-migranti”, gli anarchici avevano dato vita a disordini e scontri con la polizia al valico del Brennero.

I reati contestati ai manifestanti erano stati resistenza a pubblico ufficiale, adunata sediziosa, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Esclusa, nel corso del processo, l’ipotesi di devastazione e saccheggio.

In quell’occasione Luca Dolce era stato condannato a 3 anni e 8 mesi, ma si era poi reso irreperibile. Nel 2019 Dolce era stato fermato a Torino con l’accusa di aver prodotto documenti falsi per conto di un terrorista spagnolo.

La promozione delle attività anti-carcerarie

Inoltre, secondo gli inquirenti, lo stesso Luca Dolce avrebbe avuto un ruolo nel coordinamento a livello nazionale della promozione delle attività anti-carcerarie e avrebbe intrattenuto una corrispondenza epistolare con detenuti appartenenti alle Brigate Rosse.

La promozione della attività anti-carcerarie ha portato alla ribalta il caso di un altro anarchico, Alfredo Cospito.

Tra l’ottobre 2022 e l’aprile 2023 Cospito ha portato avanti uno sciopero della fame contro l’applicazione del carcere duro nei suoi confronti. Terminata la protesta, Cospito nel giugno 2023 è tornato nel carcere di Sassari.

Fonte foto: ANSA

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