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Il Garante della privacy confisca le banche dati contro il telemarketing selvaggio: duro colpo ai call center

Il Garante si è mosso contro i call center molesti confiscando le banche dati di numerose aziende: sanzioni per le società coinvolte

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Non saranno sfuggite a molti italiani la quantità esorbitante di telefonate “moleste” in arrivo dai call center ogni giorno: una mossa di telemarketing selvaggio nei confronti della quale si sono mossi ora il Garante della Privacy e la Guardia di Finanza, sequestrando le banche dati.

Il Garante contro le chiamate moleste di telemarketing

Stando a quanto riportato da agenzie di stampa come Ansa, è in corso da questa mattina un’operazione condotta dai Finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma e i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona.

L’operazione è finalizzata a notificare i provvedimenti decisi dal Garante della Privacy nei confronti di alcune società, alle quale sono state confiscate le banche dati usate per presunte attività illecite di telemarketing.

Il sequestro è stato portato avanti dalle Fiamme Gialle

Nello specifico, si apprende, sono quattro le aziende coinvolte oggetto di accertamenti: avrebbero portato avanti una serie di attività in aperta violazione della normativa che regolamenta l’utilizzo e la protezione dei dati personali.

Sequestrati migliaia di nomi e numero di telefono

Il Fatto Quotidiano specifica quali sono le aziende coinvolte: si tratterebbe della Mas s.r.l.s., Mas s.r.l., Sesta Impresa s.r.l. e Arnia società cooperativa, alle quali sono state inflitte anche sanzioni che vanno da 200mila e 800mila euro.

A queste società sono stati sequestrati migliaia di nomi e di numeri di telefono, tutti di potenziali clienti nei confronti dei quali avrebbero portato avanti forme di telemarketing selvaggio e molesto. “L’utilizzo dello strumento della confisca è il segno di un ulteriore innalzamento della strategia di contrasto” specifica in una nota il Garante.

La stessa, riportata dalla testata, sottolinea che il Garante “sta collaborando attivamente con gli operatori virtuosi del settore per la definitiva approvazione di un codice di condotta” e al contempo osteggiando le attività di promozione illegale.

Il registro pubblico delle opposizioni non sembra funzionare

L’indagine è partita dopo una segnalazione della Guardia di Finanza di Soave, secondo cui le aziende coinvolte acquisivano nomi e numeri di migliaia di soggetti senza aver ottenuto il necessario trattamento dei dati ai fini marketing. Una di queste società, la Mas s.r.l.s., avrebbe acquisito tali dati “tramite Facebook da una ditta individuale italiana e da una società spagnola”.

Come detto, la notizia non suonerà nuova a molti: da qualche tempo si sono intensificate le chiamate moleste sui cellulari. Numeri anonimi che chiamano anche tre, quattro volte di fila: se si risponde, spesso parte un messaggio pre-registrato.

Il fantomatico registro delle opposizioni rilanciato anche nei mesi scorsi non sembra sortire alcun effetto: chi è iscritto infatti, pur aggiornando i propri dati, continua a venire bombardato di chiamate moleste e non richieste.

Fonte foto: iStock

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