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Il Covid ruggisce in Cina, Crisanti: "Totale mancanza di informazioni, ecco cosa deve fare il governo Meloni"

Crisanti si pronuncia sul boom di casi Covid in Cina e consiglia di mettersi subito in contatto con Pechino

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Il Covid torna a ruggire e a spaventare il mondo. A tenere con il fiato sospeso è la situazione cinese, dove negli ultimi giorni si è verificata un’ondata di contagi poderosa che ha messo in allarme i governi di tutto il mondo. Andrea Crisanti, microbiologo e senatore del Pd, ha fatto il punto con l’AdnKronos su quel che sta accadendo e ha consigliato su che cosa, in base alla sua esperienza, si deve immediatamente agire.

Crisanti: “Contattare subito Pechino e chiamate l’ambasciatore a riferire”

A proposito della ri-esplosione del Covid in Cina, Crisanti ha parlato di una situazione opaca “caratterizzata da una totale mancanza di informazioni. Questo è l’aspetto fondamentale. Ciò che sicuramente si sa è che il vaccino cinese non funziona, e che i cinesi hanno allentato le misure”. “Quindi – ha aggiunto – in questa situazione, con una popolazione non immunizzata o adeguatamente protetta, è chiaro che assistiamo a un livello di trasmissione elevatissimo. Non sappiamo poi nulla sull’incidenza di casi gravi e mortali”.

Crisanti ha poi invitato l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni a mettersi il prima possibile in contatto con Pechino: “Penso dunque che il Governo italiano la prima cosa che dovrebbe fare è chiamare l’ambasciatore e chiedere cosa sta succedendo in Cina”. Secondo l’esperto bisognerebbe attivare tempestivamente ogni canale della Farnesina ed “eventualmente anche convocare l’ambasciatore cinese e chiederglielo”.

Crisanti: “Tutti si sono fidati della Cina ma…”

Il microbiologo ricorda inoltre che all’inizio della pandemia “in qualche modo tutti si sono fidati di un Paese che voleva accreditarsi come uno Stato che applicava delle misure di sanità pubblica trasparenti e tra le altre cose aveva controllato con successo l’epidemia della Sars. Ma adesso, sulla base di tutto quello che è successo, penso che la prima cosa sia ottenere informazioni affidabili”.

“Tamponi senza sequenziamento totalmente inutili”

E ancora, Crisanti sostiene che “se l’obiettivo dei tamponi” obbligatori per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia “è di proteggere l’Italia dal virus chiaramente è totalmente inutile: 50 casi in più o in meno censiti non fanno nessuna differenza. Se questa attività di fare tamponi non viene associata al sequenziamento è totalmente inutile. La cosa che ci interessa sapere è se quelle che arrivano dalla Cina sono varianti diverse”. Le dichiarazioni del senatore dem arrivano dopo l’ordinanza disposta dal ministro della Salute Orazio Schillaci.

Crisanti ha specificato che è fondamentale capire se il Covid che sta mietendo contagi in Cina sia mutato. E, laddove ci dovesse essere una nuova variante, la cosa da fare “è bloccarne la trasmissione in Italia e in quel caso sicuramente i tamponi antigenici non sono adatti”.

In ogni caso, ha precisato, “i test antigenici non sono adatti a fare il sequenziamento. Quando si dice che si fanno i tamponi antigenici e il sequenziamento si racconta una balla. Per fare il sequenziamento bisogna fare i tamponi molecolari, raccoglierli in un modo completamente diverso”.

Fonte foto: ANSA

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