Giuseppe Conte svela il programma del M5s: meno lavoro per tutti, settimana lavorativa di 36 ore
Il presidente del Movimento 5 Stelle ha spiegato quali saranno le battaglie che il suo partito porterà avanti, come la settimana lavorativa corta
Oltre 50 mila iscritti al Movimento 5 Stelle hanno votato per le parlamentarie, con la vittoria schiacciante della lista decisa dal leader Giuseppe Conte. Che, ai microfoni del format 30 minuti al Massimo, di Massimo Giannini, direttore de La Stampa, si è detto particolarmente soddisfatto per i numeri record. Annunciando alcune delle misure del programma pentastellato.
- Meno ore di lavoro a parità di stipendio: la proposta di Giuseppe Conte
- Che fine farà il reddito di cittadinanza? L'avvertimento di Giuseppe Conte
- Superbonus e truffe, Conte risponde a Draghi e ai detrattori della misura
- "Deludente" e "incomprensibile" il no del Pd all'alleanza con il M5s
- Draghi bis: la previsione di Conte sul prossimo inquilino di Palazzo Chigi
- Giuseppe Conte contro Giorgia Meloni: "Moderata e poi va da Vox"
Meno ore di lavoro a parità di stipendio: la proposta di Giuseppe Conte
Il presidente dei 5s ha promesso che il suo gruppo parlamentare proporrà la riduzione dell’orario di lavoro a parità salariale. Meno lavoro con lo stesso stipendio, insomma.
Una misura supportata da “tutti gli studi”, come ha sottolineato l’ex premier, che dimostrerebbero che dopo una certa soglia di tempo non aumenta la produttività.
Questo senza danneggiare le imprese, né imporla a tutte. Ma magari sperimentando un meccanismo di adesione su base volontaria, con la settimana lavorativa di 36 ore.
Che fine farà il reddito di cittadinanza? L’avvertimento di Giuseppe Conte
Giuseppe Conte ha anche parlato della misura bandiera del Movimento 5 Stelle, il tanto contestato reddito di cittadinanza, indigesto ai partiti di centro e destra.
Che però avrebbe salvato un milione di cittadini dalla povertà assoluta, come si evince anche dai dati pubblicati dall’Istat e dall’Inps.
“Eliminarlo sarebbe una follia“, e scatenerebbe “rabbia sociale“, ha spiegato il leader pentastellato. Sottolineando di aver agito per bloccare le frodi.
Superbonus e truffe, Conte risponde a Draghi e ai detrattori della misura
Proprio sul capitolo truffe l’ex presidente del Consiglio si è tolto alcuni sassolini dalla scarpa, visto il “pregiudizio ideologico” sul Superbonus da parte del suo successore.
Il Governo Draghi “ha fornito dati falsati“, considerando che le frodi sui bonus di ristrutturazione ammonterebbero in realtà a soli 130 milioni di euro, e non diversi miliardi come dichiarato inizialmente.
L’ex premier e presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.
“Deludente” e “incomprensibile” il no del Pd all’alleanza con il M5s
Con Beppe Grillo c’è stato un “momento vero di scontro”, con Virginia Raggi “nessuna ruggine e nessuna frizione”, con Alessandro Di Battista una diversa visione sulla politica estera.
Ma il Movimento 5 Stelle oggi è compatto, anche grazie alla “piccola squadra di 15 persone” che possono “realizzare le nostre battaglie”.
L’ex premier ha dichiarato di essere a capo della forza più progressista e innovatrice del sistema. Che ha ormai definitivamente chiuso i rapporti con il Pd di Enrico Letta. Il cui è atteggiamento “è stato molto deludente” e “incomprensibile“.
La linea dei dem è stata quella di non allearsi con i responsabili della caduta del Governo Draghi. Una “favoletta“, come la ha bollata Giuseppe Conte.
Che respinge al mittente le accuse, parlando dell’inceneritore voluto dal Pd e della fuoriuscita di Luigi Di Maio come elementi scatenanti della crisi.
Draghi bis: la previsione di Conte sul prossimo inquilino di Palazzo Chigi
L’ex premier esclude la possibilità che torni Mario Draghi a Palazzo Chigi. Anche perché il suo successore avrebbe “preso la palla al balzo” per terminare il proprio mandato.
L’Agenda Draghi è “decisionismo referenziale”. Non adatto a una democrazia parlamentare, nelle parole del presidente del Movimento 5 Stelle.
Giuseppe Conte contro Giorgia Meloni: “Moderata e poi va da Vox”
Che, in chiusura, ha anche parlato dell’avversaria Giorgia Meloni, che non dovrebbe rimuovere la fiamma dal simbolo di Fratelli d’Italia.
Piuttosto eliminare tutta l’eredità del Movimento Sociale Italiano, a protezione dei principi costituzionali e dello spirito democratico e antifascista del nostro Paese.
“Ci sono due Giorgia Meloni“, ha dichiarato Giuseppe Conte. Una “fa la moderata e una va da Vox“, partito spagnolo di estrema destra, “presentandosi scomposta e gridando contro le chiusure”.