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Gemini di Google sfida ChatGPT nell'intelligenza artificiale: cosa può fare e quali sono le differenze

Google lancia in tre versioni il nuovo modello di IA "multimodale" Gemini, che punta a superare ChatGPT nella corsa all'intelligenza artificiale

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Il lancio del nuovo modello di intelligenza artificiale di Google era solo questione di tempo. Il colosso di Mountain View ha presentato Gemini, la nuova IA con la quale punta a superare ChatGPT, proponendolo in tre versioni: Nano, Pro e Ultra. Gemini Pro è già disponibile in 170 Paesi, ma per vederlo in Italia bisognerà aspettare ancora: Sissie Hsiao, vicepresidente in Google e General Manager di Google Assistant e Bard, ha però assicurato che arriverà “molto presto” in Europa.

Le caratteristiche

“Gemini è anche il nostro modello più flessibile creato finora” ha detto Demis Hassabis, Ceo di Google DeepMind, il team nato dalla fusione di Google Brain e dal laboratorio di IA DeepMind, acquisito nel 2014, che ha il compito di sviluppare l’intelligenza artificiale per l’azienda di Mountain View.

La “flessibilità” è, infatti, una delle caratteristiche principali del nuovo modello di intelligenza artificiale, espressa proprio attraverso le tre versioni del sistema, adattabili a seconda dei casi a diverse tipologie di dispositivi.

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I modelli

Il modello ‘Gemini Nano‘ è la versione pensata per essere utilizzata in modo personalizzato dall’utente finale su smartphone, tablet e altri device, come il Pixel 8 Pro di Google, in cui dovrebbe fare il suo debutto. ‘Gemini Pro‘ è invece quello più scalabile e versatile, mentre ‘Gemini Ultra‘ è quello con maggiori capacità, in grado di risolvere i problemi più complessi.

“Gemini è in grado di funzionare in modo efficiente su tutto, dai data center ai dispositivi mobili” ha spiegato Demis Hassabis.

L’intenzione del colosso di Mountain View è di fare diventare il nuovo sistema di IA il motore chatbot di Google, ‘Bard’, al posto dell’attuale PaLM2.

Le capacità di Gemini

Altra proprietà distintiva del nuovo modello di intelligenza artificiale di Google è la “multimodalità” che lo rende in grado di interpretare e operare attraverso diversi tipi di informazioni, dai testi scritti alle immagini, dai video agli audio, fino anche a generare codici.

Secondo quanto reso noto da Google, la prima versione Gemini 1.0 ha superato sia gli esperti umani sia l’ultima versione di ChatGPT nel test “di intelligenza” MMLU (massive multitask language understanding) ottenendo un punteggio del 90 per cento. Si tratta di una prova che utilizza una combinazione di 57 materie per valutare la conoscenza del mondo e la capacità di risolvere i problemi della IA: Gpt-4 ha ottenuto un punteggio dell’86,4 per cento.

Fonte foto: ANSA

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