Fase 2, al via test dell'app Immuni. È attiva in quattro regioni
L'app sarà inizialmente operativa solo in quattro regioni: Abruzzo, Marche, Liguria e Puglia
Da oggi lunedì 1 giugno, probabilmente dal pomeriggio, sarà possibile per tutti gli italiani scaricare sul proprio smartphone l’app Immuni. L’applicazione sarà disponibile gratuitamente sugli store Google e Apple. Ma in una prima fase, a partire dal 3 giugno, sarà operativa solo in quattro regioni: Abruzzo, Marche, Liguria e Puglia.
“Più che una sperimentazione si tratterà di un test di pochi giorni, forse una settimana, per provare le funzionalità dell’App”, ha spiegato all’Ansa Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese per l’emergenza Covid-19.
Immuni offre la possibilità di tracciare i contatti dei contagiati dal coronavirus, secondo Lopalco uno “strumento utile” perché, in caso di contagio di una persona, “ci aiuterà a rintracciare tutti i suoi contatti, anche quelli sconosciuti che diversamente non riusciremmo a raggiungere”.
“Io la scaricherò – ha detto l’epidemiologo – l’app Immuni rappresenta una sicurezza per ognuno di noi”.
App Immuni, come funziona
Una volta installata basterà inserire pochi dati, come il proprio Comune di residenza, e il sistema funzionerà in automatico: saranno gli smartphone sui quali è presente l’app, quando si troveranno a una distanza inferiore a un metro, a scambiarsi dei codici generati automaticamente e in maniera anonima.
Se una persona dovesse contrarre il coronavirus, l’Asl di riferimento sbloccherà il codice facendo partire un messaggio di allerta su tutti i telefoni delle persone che sono venute a contatto, anche in maniera inconsapevole, con il contagiato.
“Se sono in fila al supermercato – spiega Lopalco – e non viene rispettata la distanza di un metro, il mio smartphone scambierà un codice con il telefono di chi mi è accanto. A quel punto, se io il giorno dopo dovessi risultare positivo, la persona che inconsapevolmente è stata a contatto con me lo verrà a sapere”.
Il tutto nel rispetto della privacy: i dati raccolti saranno conservati sui singoli device e non su un server centrale. Il sistema non traccerà gli spostamenti ma solo i contatti di prossimità tra smartphone.
Inoltre i dati raccolti potranno essere condivisi solo con l’autorizzazione del possessore dello smartphone e saranno cancellati entro dicembre 2020.