Fase 2, "tutti i contagiati usciranno di casa": parla Galli
Secondo l'infettivologo del Sacco bisogna fare attenzione: "Sappiamo che i positivi sono dieci volte tanto quelli trovati"
Il rischio che le riaperture, nonostante tutte le cautele previste, possano far aumentare i contagi è reale. Ne è convinto Massimo Galli, direttore del reparto Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano. “Sappiamo che i positivi sono dieci volte tanto quelli trovati. Ora tutti usciranno di casa, senza avere una diagnosi definita e precisa. E questo potrebbe far aumentare il numero dei contagiati”, ha detto al Messaggero.
“Ci deve preoccupare – ha spiegato – il fatto che molte persone si siano chiuse in casa, l’8 marzo, con l’infezione. E l’hanno trasmessa in famiglia. Se ogni giorno vediamo molti casi in Lombardia è perché finalmente molte persone stanno ottenendo un tampone: non sono nuove infezioni, ma la coda di quello che non si è visto”.
Nonostante il lungo lockdown, per un certo numero di persone il periodo di infezione non è ancora concluso: “Ho ancora qualcuno – ha detto l’infettivologo – che è positivo al tampone dal 28 febbraio, ci sono persone che hanno lunghissimi tempi di eliminazione del virus. Per questo bisogna fare molta attenzione”.
Secondo Galli non si è fatto abbastanza per interrompere la catena dei contagi: “Molte delle persone che si sono chiuse in casa, e magari molte di loro non stavano bene, avrebbero desiderato una vicinanza differente”.
L’esperto non azzarda previsioni sulle prossime settimane: “Negli ultimi giorni abbiamo avuto una pressione sugli ospedali bassissima e abbiamo ricoverato pochissimo. E questo è un segnale importante. Deve però essere chiara una cosa: non sarà facile riaprire con una epidemia ancora in corso“.
Sulle riaperture Galli ha affermato che “dal punto di vista strettamente tecnico e scientifico” sarebbe stato meglio studiare prima gli effetti della prima parte della Fase 2, ma ripartire dal punto di vista economico era necessario: “Le due cose andavano conciliate. La convivenza con questo virus sarà lunga, bisognava ripartire”.