Cassa integrazione, licenziamenti e bonus: le novità del governo
Parla la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo: "Fino a 600 euro anche a colf e badanti"
“Questo mio primo maggio da ministro voglio dedicarlo a tutte le lavoratrici e i lavoratori che in questo periodo ci hanno permesso di affrontare questa emergenza” determinata dal coronavirus. Lo ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, in un video su Facebook.
Oltre a ricordare una data simbolica come il primo maggio, però, la ministra si è soffermata sui numeri del decreto Cura Italia: “Come prima risposta all’emergenza abbiamo garantito un sostegno a circa 19 milioni di persone. Lo abbiamo fatto stanziando 10 miliardi di euro dei 25 totali del decreto Cura Italia, solo per il capitolo lavoro”.
Quindi, l’anticipazione sul prossimo decreto: “Sarà approvato nei prossimi giorni, le risorse stanziate saranno più che raddoppiate per sostenere negozianti, commercianti, dipendenti, ma anche colf e badanti: tutte le categorie di lavoratori che ne hanno bisogno”.
La ministra ha rimarcato che nel nuovo decreto saranno previsti finanziamenti a fondo perduto per le piccole imprese.
POLEMICA SULL’ORDINANZA DI RIAPERTURA IN CALABRIA, PARLA SALVINI
In un’intervista a La Repubblica, la Catalfo ha aggiunto che “allungheremo la cassa integrazione per ulteriori 9 settimane e lo stop ai licenziamenti per altri 3 mesi: non c’è motivo di mandare via lavoratori in cig”. Il divieto di licenziamento in piena pandemia era stato previsto dal decreto Cura Italia fino a metà maggio.
Quindi un nuovo passaggio sui bonus alle colf e alle badanti: “Per queste persone pensiamo a uno strumento inedito che varia a seconda delle ore di lavoro prestate, più adatto della cassa integrazione per queste lavoratrici e lavoratori che spesso hanno anche più di un datore di lavoro-famiglia. In presenza di una riduzione delle ore pari al 25%, per chi è sotto le 20 ore contrattuali sarà previsto un indennizzo di 400 euro mensili e per chi è sopra 600. Basterà una domanda con semplice autocertificazione”.
Infine “il reddito di emergenza sarà temporaneo, per 2 o 3 mesi” e “immaginiamo una platea di 1 milione di famiglie e una spesa tra 1,2 e 1,8 miliardi. L’assegno varia da 400 euro per un single a 800 euro per una famiglia”.
Sarà possibile integrare Rem e Reddito di cittadinanza: per i “lavoratori poveri, compresi gli autonomi – ha concluso la Catalfo – sarà possibile sommare il piccolo sostegno che ricevono fino alla soglia del Rem. Chi prende 200 euro di Rdc potrà integrare fino ad arrivare a 400 euro di Rem”.