Elon Musk cerca volontari per Neuralink: vuole impiantare microchip nel cervello di chi è affetto da paralisi
La startup sta cercando volontari affetti da paralisi che vogliano partecipare a un trial clinico e farsi impiantare un microchip nel cervello
Dopo l’ok ricevuto dall’Fda, l’azienda di Elon Musk è alla ricerca di volontari, persone affette da paralisi, disposte a farsi impiantare un microchip nel cervello prendendo parte a un trial clinico nel quale si proverà a connettere il cervello umano a un computer.
Neuralink cerca volontari
“Siamo entusiasti di annunciare che è aperto il reclutamento per il nostro primo studio clinico sull’uomo. Se soffri di quadriplegia a causa di una lesione del midollo spinale cervicale o di sclerosi laterale amiotrofica (Sla), potresti essere idoneo”.
Con questo messaggio, pubblicato sul proprio profilo Twitter (X), Neuralink ha annunciato l’inizio della fase di reclutamento di volontari per il primo trial clinico nel quale verrà un microchip nel cervello dei partecipanti, così da poter tentare di mettere in comunicazione l’organo con un computer.
Il tweet con il quale Neuralink ha annunciato l’inizio del reclutamento dei volontari per il primo trial clinico nel quale si proverà a connettere il cervello umano a un computer
Nello scorso maggio, l’azienda del magnate Elon Musk aveva ricevuto il via libera dalla Fda (Food and Drug Administration è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), che tramite un “comitato di revisione istituzionale indipendente” aveva dato l’ok per l’inizio del reclutamento dei volontari.
La sperimentazione di Neuralink
La stessa Fda aveva però a più riprese negato l’autorizzazione, a causa dei possibili rischi legati alla salute dei partecipanti ai test (che siano umani o animali), tra i quali il pericolo di avvelenamento per l’uso di batterie al litio nei dispositivi destinati a essere inseriti nel cervello, la possibilità che i fili di tali dispositivi possano compromettere l’attività cerebrale o le possibili danni al tessuto cerebrale nelle operazioni di rimozione dei chip.
Adesso però questa fase è superata, e Neuralink è attivamente alla ricerca di volontari: “Siamo entusiasti di annunciare che il reclutamento è aperto per la nostra prima sperimentazione clinica umana!” ha comunicato l’azienda sui propri profili sociale.
“Se si è affetti da quadriplegia a causa di lesioni cervicali del midollo spinale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA), si potrebbe essere idonei” continua poi il comunicato, che mette a disposizione degli utenti la documentazione necessaria per presentare domanda di partecipazione alla sperimentazione.
Un trial lungo sei anni
La sperimentazione, che è stata ribattezzata “Prime Study” (dove “Prime” sta per “Precise robotically implanted brain-computer interface”), dovrebbe durare circa sei anni. Durante questo tempo verrà valutata la sicurezza sia dell’impianto interfaccia cervello-computer (Bci) e che del robot chirurgico necessario per impiantarlo.
I volontari, affetti da paralisi, proveranno a utilizzare la Bci per controllare i dispositivi esterni con il pensiero. Il robot chirurgico verrà invece utilizzato per “installare” i componenti necessari in una regione del cervello che controlla l’intenzione del movimento.
I candidati, che dovranno essere dei cittadini statunitensi con almeno 22 anni, dovrebbero quindi testare la capacità di controllare dispositivi elettronici con il solo pensiero. In ogni caso, la stessa Neuralink ha chiarito che, anche se il dispositivo si rivelasse sicuro e funzionale, ci vorrebbero comunque almeno dieci anni prima che possa arrivare sul mercato.