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Elisa Claps, in centinaia al sit-in contro la riapertura della chiesa di Potenza dove venne ritrovato il corpo

Circa 500 persone hanno partecipato al sit-in organizzato contro la riapertura della chiesa di Potenza dove vennero ritrovati i resti di Elisa Claps

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Giuseppe Pastore

GIORNALISTA

Giornalista professionista, si occupa di attualità e politica parlamentare seguendo i lavori di Camera e Senato. Laureato in Giurisprudenza, muove i primi passi nel giornalismo scrivendo di cronaca e politica in Puglia per poi collaborare con alcune testate nazionali.

In centinaia hanno partecipato al presidio indetto da Libera a Potenza contro la decisione di riaprire la chiesa della Santissima Trinità dove venne ritrovato il corpo di Elisa Claps. La parrocchia, infatti, è stata chiusa nel 2010 dopo il ritrovamento dei resti della studentessa di 16 anni scomparsa il 12 settembre 1993. Ad agosto di quest’anno, però, la chiesa è stata riaperta e dal 2 novembre si è tornato a celebrare messa.

Il fratello di Elisa Claps: “Chiusura totale della curia”

Tra i partecipanti al presidio che nella mattinata di domenica 5 novembre si è svolto davanti alla chiesa di Potenza, ha preso parte anche Gildo Claps.

“In più occasioni, soprattutto in queste ultime settimane ho cercato il dialogo”, ha detto ai giornalisti il fratello di Elisa. “Però evidentemente c’è una chiusura totale nella curia potentina e purtroppo continuano con l’atteggiamento arrogante e supponente“, ha aggiunto Gildo Claps.

La famiglia della ragazza ammazzata nel 1993, infatti, si è mostrata contraria la riapertura della chiesa. Lì, all’interno del sottotetto, vennero ritrovati i resti della 16enne.

In 500 al sit-in, solo in 60 a messa

Sarebbero state circa 500 le persone che hanno partecipato al sit-in organizzato da Libera. Lo riporta l’agenzia di stampa ‘Agi‘, spiegando che – invece – in chiesa c’erano una sessantina di fedeli per la prima messa domenicale celebrata nella parrocchia da quando è stata riaperta.

“Il destino di questa chiesa lo deciderà la città”, ha detto ancora Gildo Claps spiegando che “la grande parte della città sta rifiutando tutto questo”.

Secondo il fratello della studentessa morta nel ’93, infatti, “c’e’ stata una sorta di riflessione collettiva che sta arrivando in modo forte e straordinario alla mia famiglia”.

E poi, ancora, riporta ‘Agi‘, il fratello di Elisa Claps ha proseguito: “Avete visto con quanta arroganza sono entrati e con quanto disprezzo loro sono arroccati al chiuso, al buio, noi siamo qui alla luce, la luce di Elisa”.

Monsignor Ligorio: “Chiesa riaperta su mandato di Papa Francesco”

Non sarebbero mancati, poi, alcuni momenti di tensione nel corso della protesta. Sempre l’agenzia di stampa ‘Agi‘, infatti, riporta che monsignor Salvatore Ligorio è stato applaudito ironicamente dalla folla mentre entrava in parrocchia.

Vergogna“, avrebbe esclamato qualcuno. Tra la folla anche un cartello con su scritto: “Chiesa della S.S. Omertà“.

Come ricordato, la chiesa è stata riaperta lo scorso 24 agosto. La riapertura, ha spiegato durante la celebrazione monsignor Ligorio, è avvenuta “su mandato che Papa Francesco mi ha dato incontrandomi di persona. Il Pontefice ha sottolineato che la chiesa deve essere un luogo di preghiera“.

Fonte foto: ANSA

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