Elezioni politiche, il programma del Pd: le promesse elettorali di Enrico Letta
I temi principali del programma elettorale del Partito Democratico: ecco cosa promette di fare Enrico Letta in caso di vittoria alle Elezioni
“Insieme per un’Italia democratica e progressista“: questo è il titolo del programma elettorale che il Partito Democratico, guidato dal segretario Enrico Letta, ha deciso di presentare in occasione delle Elezioni Politiche 2022. Il testo si apre con una citazione di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo dal 2019 al 2022, scomparso lo scorso 11 gennaio.
- La citazione di David Sassoli
- La premessa
- I 3 pilastri del Piano Italia 2027 del Pd
- La cornice europea
- Le regole
- Sviluppo e transizioni
- Lavoro, pensioni, disuguaglianze
- Istruzione, cultura, socializzazione
- La salute pubblica dopo il Covid
- Diritti e cittadinanza
- Giustizia, legalità, sicurezza
- Giovani e donne
La citazione di David Sassoli
Ad aprire il programma elettorale 2022 del Pd è una frase di David Sassoli: “La speranza siamo noi, quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo ogni forma di ingiustizia”.
La premessa
Prima di approfondire nel dettaglio i punti del programma, il Partito Democratico fa una premessa, richiamando l’attenzione sulla scelta di campo che, secondo il Pd, gli elettori sono chiamati a fare alle urne: “L’Italia e l’Europa sono a un bivio storico. (…) Il 25 settembre 2022, le elettrici e gli elettori dovranno scegliere tra due visioni del mondo diametralmente opposte”. E poi: “La nostra sfida è presentarci in una coalizione che affronti una scelta di campo tra l’Italia dei grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Si tratta di uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa”.
Nel testo del Pd si legge ancora: “Un governo di queste destre rappresenterebbe un pericolo per l’Italia”. Secondo il Partito Democratico, “La destra italiana rappresenta una concreta minaccia per l’economia, la coesione sociale, l’ambiente” e “diffonde paura, avversione, odio, in aperto conflitto con i valori europei dello Stato di diritto”.
I 3 pilastri del Piano Italia 2027 del Pd
Dopo la citata premessa, il programma elettorale 2022 del Partito Democratico illustra i 3 pilastri del Piano Italia 2027 del Pd:
- Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale;
- Lavoro, conoscenza e giustizia sociale;
- Diritti e cittadinanza.
La cornice europea
Nel suo programma elettorale, il Partito Democratico ci tiene a sottolineare che i 3 pilastri poc’anzi citati “si inseriscono all’interno di una chiara collocazione internazionale”. Il Pd scrive: “L’Unione europea è insostituibile” e “deve sviluppare una strategia inclusiva e progressiva di allargamento verso i Paesi vicini, a partire dai Balcani”. Secondo il partito guidato da Enrico Letta, inoltre, “serve dar vita a una Confederazione europea che leghi i 27 stati membri e i Paesi candidati”.
Le regole
Il Partito Democratico si schiera, poi, fa riferimento alla Costituzione italiana: “La difesa della Costituzione antifascista e la promozione di politiche della memoria rappresentano un valore per noi irrinunciabile”. La promessa del Pd: “Ci impegniamo a proporre una nuova legge elettorale al Parlamento sin dai primi mesi della prossima legislatura, per superare la frammentazione e il trasformismo, per ridurre gli effetti distorsivi sulla rappresentanza legati al taglio dei parlamentari e per favorire la costruzione di forze politiche stabili e dotate di una riconoscibile identità”.
Al contempo, si legge ancora nel programma elettorale 2022, è necessario secondo il Pd “normare i meccanismi di democrazia interna e trasparenza dei partiti con una legge sulla rappresentanza che dia finalmente attuazione all’articolo 49 della Costituzione”.
Sviluppo e transizioni
Nel programma del Pd, nel capitolo dedicato alla transizione verde, è citato il tema dei rigassificatori: il ricorso a essi, secondo il Partito Democratico, è “appare necessario, ma a condizione che costituiscano soluzioni-ponte, rimanendo attivi pochi anni, e che possano essere smobilitati ben prima del 2050”.
Tra gli strumenti che il Pd intende mettere in campo per la transizione ecologica ci sono “una riforma fiscale verde che promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa del pianeta e del clima e renda economicamente vantaggioso accelerare la transizione ambientale”, una “Legge quadro sul clima e un piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico al 2050“, “un piano nazionale per il risparmio energetico e interventi finalizzati ad aumentare drasticamente la quota di rinnovabili prodotte in Italia”.
Il Pd ha anche intenzione di introdurre un nuovo contratto ‘luce sociale’ per le famiglie con redditi medi e bassi: si tratta, si legge nel programma, di un contratto di fornitura energetica prodotta totalmente da fonti rinnovabili e acquistata direttamente dalla società pubblica Acquirente Unico, con durata decennale e prezzi dell’energia elettrica molto bassi a vantaggio delle famiglie.
Il Pd, inoltre, intende “accelerare gli investimenti infrastrutturali che favoriscano il passaggio del trasporto delle merci dalla gomma al ferro e all’acqua” e “il completamento della sostituzione del parco circolante del trasporto pubblico 16 locale con mezzi a zero emissione e ibridi”.
Per quanto riguarda la transizione digitale, il Pd si impegna a promuovere l’istituzione di un Fondo nazionale per il diritto alla connessione digitale che, tra le altre cose, possa servire a “permettere l’acquisto di un computer a tutti gli studenti delle scuole (medie e superiori) e delle Università/ITS/AFAM di reddito medio e basso”.
Il Pd, nel suo programma, si impegna anche a dare attuazione “al grande piano di assunzione nella PA, oltre il 2026, con clausole volte a favorire l’occupazione giovanile e femminile” e ha sottolineato l’importanza di “accelerare la costituzione di uno Sportello virtuale della PA“.
Nel programma elettorale del Pd sono citate anche le attività di artigiani, piccole e medie imprese e professionisti: il Pd si impegna a sostenerle e a proporre un pacchetto di ulteriori misure per contrastare i maggiori costi dovuti alla spinta inflattiva.
La proposta di riforma fiscale del Pd è finalizzata a “realizzare una riduzione del carico IRPEF, a partire dai redditi medi e bassi e una razionalizzazione delle agevolazioni fiscali, trasformando quelle di valenza sociale in erogazioni dirette ai contribuenti, compresi gli incapienti”.
L’annuncio del Pd: “Vogliamo aumentare gli stipendi netti fino a una mensilità in più, con l’introduzione progressiva di una franchigia da 1.000 € sui contributi INPS a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati (a invarianza di computo ai fini pensionistici), destinando a tale scopo il recupero di evasione fiscale fissato come obiettivo dal PNRR entro il 2024″. E ancora: “Vogliamo introdurre una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia”.
Lavoro, pensioni, disuguaglianze
Tra le altre misure del Pd in ambito lavoro è possibile citare l’introduzione di “un salario minimo contrattuale, seguendo il modello tedesco, nei settori a più alta incidenza di povertà lavorativa”, “l’obbligo di retribuzione per stage curriculari e l’abolizione degli stage extra-curriculari, salvo quelli attivati nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi”, la “piena applicazione della legge sul caporalato e per l’equa retribuzione per lavoratori e lavoratrici” e “una legge per garantire equo compenso in tutti i rapporti dove il committente non è persona fisica e che preveda la sanzione in capo esclusivamente al committente”.
Nel suo programma, il Pd prevede anche un “aumento del valore e della platea dei beneficiari della ‘quattordicesima’ per rafforzare la tutela dei pensionati e delle pensionate di fronte al carovita”.
Per quanto riguarda il Mezzogiorno, il Pd vuole “che la quota di investimenti destinata al Mezzogiorno nei diversi ambiti del PNRR (40%) e nel bilancio ordinario dello Stato (34%) sia rispettata e che i fondi derivanti dalle politiche di coesione nazionali ed europee (Fondo Sviluppo e Coesione e Fondi SIE 2021-2027) siano aggiuntivi e complementari”.
Istruzione, cultura, socializzazione
In campo scolastico, il Pd promette di allineare “entro i prossimi cinque anni” gli stipendi degli insegnanti italiani alla media europea.
Tra gli obiettivi del Partito Democratico ci sono anche quello di garantire la progressiva gratuità dei servizi educativi 0-3 anni per i nuclei familiari a basso ISEE, la piena gratuità del trasporto pubblico locale per le famiglie a reddito medio e basso (in base all’Isee), la gratuità dei libri di testo (sempre in base all’Isee) alle studentesse e gli studenti delle scuole medie e superiori e l’accesso universale e gratuito di bambine e bambini alle mense scolastiche.
La salute pubblica dopo il Covid
C’è spazio anche per la sanità nel programma del Pd: il Partito Democratico si impegna a “promuovere il diritto alla salute di tutte e di tutti, rafforzando il Servizio Sanitario Nazionale e potenziando la medicina del territorio”. Uno degli impegni del Pd è quello di “dimezzare al 2027 i tempi massimi delle liste di attesa per esami diagnostici e interventi”.
Diritti e cittadinanza
Un’altra delle promesse elettorali del Pd è quella di realizzare “500.000 alloggi popolari nei prossimi 10 anni“. Il Pd, inoltre, annuncia nel programma: “Approveremo subito la legge contro l’omolesbobitransfobia (DDL Zan) e introdurremo il matrimonio egualitario“. E poi: “Introdurremo lo Ius Scholae” e “Approveremo una legge sul fine vita“. Nei piani del Pd c’è anche l’abolizione della legge Bossi-Fini e l’approvazione di una nuova Legge sull’immigrazione “che permetta l’ingresso legale per ragioni di lavoro, anche sulla base delle indicazioni che arrivano dal Terzo settore”. Il Pd ci tiene a sottolineare nel suo programma: “Chi è in pericolo in mare va soccorso e salvato sempre“.
Giustizia, legalità, sicurezza
Sul tema della giustizia, il Pd sottolinea l’importanza di “favorire ulteriormente la deflazione del contenzioso e la minor durata dei processi” e di “completare la digitalizzazione del servizio giustizia”.
Il Pd annuncia anche l’intenzione di “legalizzare l’autoproduzione di cannabis per uso personale e fare in modo che la 31 cannabis terapeutica sia effettivamente garantita ai pazienti che ne hanno bisogno”.
Giovani e donne
Secondo il Pd, “2 devono essere i protagonisti del rilancio del Paese: le donne e i giovani“. Il Partito Democratico intende estendere a tutti gli appalti pubblici la clausola di premialità per l’occupazione giovanile e femminile fatta inserire in via sperimentale nel PNRR. Il Pd, inoltre, si impegna a approvare “una legge sulla co-genitorialità, per introdurre totale parità nei congedi di maternità e paternità”.
Per quanto riguarda i giovani, il Pd prevede, tra le varie misure, l’introduzione di “una dotazione di 10.000 euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’ISEE familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa”.
Il Pd, nel caso in cui dovesse vincere le Elezioni, intende inoltre abbassare l’età del voto a 16 anni.