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Dramma nel mondo del rugby: muore suicida Adam Walker, il pilone della nazionale scozzese

Si è tolto la vita a 31 anni Adam Walker, ex pilone della nazionale scozzese di Rugby League. Il giocatore lottava da tempo contro ansia e depressione

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Oltre 200 le apparizioni professionistiche di Adam Walker, l’ex pilone della nazionale scozzese di Rugby League che martedì 4 ottobre si è tolto la vita, a soli 31 anni.

Walker, che era stato squalificato per doping, soffriva da tempo di ansia e depressione.

La morte di Adam Walker

“Tutti coloro che fanno parte della Scotland Rugby League sono rattristati nell’apprendere la notizia della morte di Adam”.

Inizia così il messaggio di Ollie Cruickshank, portavoce della Scotland Rugby League, che ha dato la notizia della morte di Adam Walker.

Uno shock nel mondo del rugby, che accende i riflettori su pressione e stress che spesso si trovano addosso gli sportivi professionisti.

In aggiunta, nel caso di Walker, anche una serie di problemi che poco c’entravano con lo sport.

I problemi di Walker

Da tempo i problemi di ansia e depressione di Walker erano noti, per sua stessa ammissione. Quando nel 2019 venne squalificato, dopo essere stato trovato positivo alla cocaina, decise di parlare apertamente dei suoi problemi.

“Avevo fatto uso di cocaina altre volte prima di essere beccato”, ha detto nel 2019. “Ero solo in una spirale discendente. C’erano molte cose che succedevano nella mia vita. Non ne ho parlato con nessuno e ho cercato di aggiustarle da solo, ma questo ha solo peggiorato le cose”.

Dopo la squalifica e l’estromissione dalla nazionale scozzese, il giocatore è stato supportato da Sporting Chance, associazione che si occupa della salute mentale degli sportivi professionisti.

Walker aveva poi parlato della squalifica come una delle occasioni migliori della sua vita: “Sarò onesto, sono contento della squalifica. Se non mi avessero beccato sarei peggiorato, questo mi ha fatto capire quello che avevo. Voglio andare avanti e fare quel passo in più ora”.

I problemi legali e la depressione

In aggiunta a questi problemi, su Walker per un certo periodo è aleggiata l’ombra degli abusi sessuali su un minore.

Iniziati nel 2016, con un’accusa per reati sessuali su un adolescente, e finiti con un nulla di fatto dopo l’arresto, le numerose testimonianze e il ritiro della denuncia.

A proposito di quel periodo, Walker disse “A causa di una serie di errori commessi dal CPS (Crown Prosecution Service), ho dovuto affrontare due volte accuse penali relative alla stessa accusa, che ogni volta sono state respinte. Di conseguenza, ho dovuto sopportare una pubblicità negativa e sono stato sottoposto a uno stress considerevole e ingiustificato”.

I suoi ex team e molti compagni di squadre hanno espresso le loro condoglianze sui social, mentre la sua ultima squadra, i Leigh Centurions, ha silenziato tutti i propri account social in segno di rispetto.

 

Fonte foto: Twitter

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