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Dopo l'attentato a Mosca Putin prepara la vendetta della Russia: dall'Isis all'Ucraina, cosa succederà ora

Dopo l'attentato a Mosca rivendicato dall'Isis si teme la feroce vendetta di Vladimir Putin, con il conflitto con l'Ucraina per ora sullo sfondo

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

L’attentato alla sala concerti vicino Mosca di venerdì 22 marzo è stato rivendicato dall’Isis, ma in Russia si ipotizza un coinvolgimento dell’Ucraina.

Cosa farà ora il presidente russo Vladimir Putin?

La rivendicazione dell’Isis sull’attentato a Mosca

L’Isis ha rivendicato l’attacco a Mosca con il seguente messaggio: “I combattenti dello Stato islamico hanno attaccato un grande raduno di cristiani nella città di Krasnogorsk, alla periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando grande distruzione nel luogo e poi si sono ritirati sani e salvi nelle loro basi”.

Il luogo dell’attentato nei pressi di Mosca.

Fermati 4 terroristi dopo l’attentato a Mosca

Nella mattinata di sabato 23 marzo, il direttore dell’Fsb (l’intelligence russa) ha informato il presidente della Russia Vladimir Putin del fermo di 11 persone, tra cui 4 presunti “terroristi“, che avrebbero partecipato all’attacco terroristico nella sala concerti alle porte di Mosca.

Stando ai servizi di sicurezza russi, in base a quanto riferito dall’agenzia ‘Rio Novosti’, dopo l’attentato nella sala concerti vicino Mosca “i criminali (cioè, le persone arrestate nella regione di Bryansk, ndr) erano intenzionati ad attraversare il confine tra la Federazione Russa e l’Ucraina” e “avevano contatti rilevanti” con la parte ucraina.

La vendetta di Putin dopo l’attentato a Mosca

Come si legge su ‘La Repubblica’, Vladimir Putin starebbe preparando la sua “feroce vendetta” dopo l’attentato di Mosca.

Proprio Putin, allora semisconosciuto ex agente del Kgb, nel settembre del 1999 promise ai russi che avrebbe “perseguitato i terroristi (ceceni) dappertutto, pure nel cesso”. Anche grazie a quella minaccia, pochi mesi dopo, fu trionfalmente eletto presidente per la prima volta. Da allora, Putin è sempre rimasto a capo del Paese.

L’attentato a Mosca rivendicato dall’Isis, però, ora ha macchiato col sangue l’ultima rielezione di Vladimir Putin in Russia. E ora?

Il ministero della Cultura ha ordinato la cancellazione di tutti gli eventi di massa e di intrattenimento. I centri commerciali di San Pietroburgo sono stati chiusi. Putin, si legge su ‘La Repubblica’, risponderà come ha sempre fatto e, cioè, perseguitando i colpevoli “fino al cesso”, senza curarsi di eventuali vittime collaterali. “Con i terroristi non si tratta”, ha sempre detto il presidente russo.

Cosa succederà ora nella guerra tra Russia e Ucraina

E l’Ucraina? Nei minuti immediatamente successivi all’attentato, Dmitry Medvedev, capo del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente della federazione, era statu durissimo su Telegram: “Se è accertato che si tratta di terroristi del regime di Kiev, è impossibile trattare diversamente loro e i loro ispiratori ideologici. Tutti loro devono essere trovati e distrutti senza pietà come terroristi. Compresi i funzionari statali che hanno commesso una simile atrocità. Uccideremo i leader ucraini se coinvolti. Morte per morte”.

La rivendicazione dell’Isis, arrivata dopo le parole di Medvedev, ha “calmato le acque” sul fronte Russia-Ucraina, ma l’informazione dei servizi di sicurezza russi sui “contatti rilevanti” che i fermati per l’attacco terroristico avrebbero con l’Ucraina ha riacceso la paura sulle possibili reazioni russe.

Fonte foto: ANSA
Strage dopo un attentato in una sala concerto a Mosca, le drammatiche immagini della tragedia

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