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Discussione in una pizzeria di Ferrara degenera e piovono insulti omofobi: al via le querele verso i titolari

Ragazzo denuncia i titolari di una pizzeria del centro di Ferrara: sostiene di aver ricevuto insulti omofobi

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Offese e insulti omofobi per via di un malinteso sul numero di tranci di pizza: questo è ciò che sostiene un giovane di Ferrara che ha spiegato via social, su Facebook, la sua versione dei fatti.

Il malinteso finito a insulti

Esci dal locale, vattene di qui. Esci dal locale, finocchio“. Questo è quel che il ragazzo in questione si sarebbe sentito dire dal titolare di un’attività di ristorazione del centro storico di Ferrara.

L’alterco si sarebbe generato per via di un qui pro quo. Il giovane ha spiegato di essere entrato nel locale in compagnia di altre due sue amiche per consumare due tranci di pizza per pranzo.

Giunti alla cassa, però, i ragazzi si rendono conto che erano stati fatti “due scontrini per tre pizze, nonostante ne avessimo ordinate solamente due”. Il giovane prosegue e spiega che la confusione c’è stata perché “la mia amica voleva pagare anche per me, ma non si era accorta che io avevo già pagato la mia fetta”.

“Ci siamo subito accorti dell’errore – continua il ragazzo – e l’abbiamo comunicato, per poi sentirci rispondere che ormai gli scontrini erano stati emessi e dovevamo prendere tre fette”. Così, “un po’ titubanti, abbiamo deciso di farci consegnare la terza fetta, perché non avevamo nessuna intenzione di discutere. Siamo così usciti dal locale e io sono rientrato poco dopo per prendere dei tovagliolini, facendo una battuta”.

Il giovane narra che a questo punto ha fatto una battuta: “Vi salvate solo perché la vostra pizza è molto molto buona”. La questione avrebbe scaldato gli animi, con “la titolare, che ci aveva servito in cassa” che “ha iniziato a urlare, prima chiedendomi di ripetere quello che avevo detto, poi accusandomi che volevo venire lì a fare la morale, che non avrei potuto dire niente se prima non avessi aperto anche io un locale, poi dicendomi di perdere soldi se ci avesse restituito 1,70€ della pizza, perché comunque lo scontrino era stato emesso”.

“Io – spiega sempre il ragazzo – ho provato a difendermi e a spiegare che volevo solo dire che la loro pizza era talmente buona che non ci facevamo problemi a mangiarne anche tre fette e che non era assolutamente mia intenzione fare una scenata per una cosa del genere. Purtroppo, però, non ho avuto nessun diritto di replica, perché le urla coprivano ogni cosa stessi cercando di comunicare”.

La discussione degenerata

La vicenda avrebbe poi preso una piega ancor peggiore. “Alla fine, un altro dei titolari, un uomo stavolta, è uscito dalla cucina iniziando anche lui a urlarmi contro e a venire sempre più vicino, uscendo anche dal retro-banco, gridando che ero un “piantapippe” e che me ne dovevo andare. “Esci dal locale, vattene di qui”, “Esci dal locale, finocchio”. Queste sono state le ultime parole – ha dichiarato il giovane – che ho sentito prima di andarmene, umiliato, con la pizza nella mano, tremante”.

La denuncia

La vicenda è stata riferita dal giovane al Centro Antidiscriminazione di Arcigay-territorio di Ferrara. La responsabile Manuela Macario ha detto che il Cad, a inizio della prossima settimana, con l’avvocato Olesea Croitor, presenterà querela nei confronti dei titolari della pizzeria. Questi, contattati telefonicamente più volte dal Corriere della Sera, non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

“Questo episodio – spiega Macario, come riporta il Corsera – non è l’unico, e ahimè nemmeno il più grave, che ci è stato denunciato nell’arco dei dodici mesi di apertura del servizio rivolto alle vittime di omofobia e transfobia. Aggressioni verbali e fisiche, insulti omofobi, per i quali abbiamo in corso procedimenti legali, e che si sono tristemente moltiplicati nella nostra città”.

Fonte foto: ANSA

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