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Denis Verdini in carcere a Rebibbia. Visita di Sgarbi: "È sereno"

L'ex senatore Denis Verdini ha ricevuto il verdetto della Corte di Cassazione dopo il crac del Credito cooperativo fiorentino

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Denis Verdini è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione dalla Cassazione. L’ex senatore era a processo per il crac del Credito cooperativo fiorentino. Estinta per prescrizione, come riporta Ansa, la parte della condanna pari a quattro mesi per la truffa sui fondi dell’editoria.

Verdini, cosa farà adesso: parla il legale

Il difensore di Denis Verdini, Franco Coppi, ha dichiarato all’Ansa: “L’onorevole Denis Verdini non attenderà alcun provvedimento, affronterà la situazione e si costituirà in carcere“.

“Gli ho comunicato l’esito della sentenza – ha proseguito l’avvocato penalista -, e non possiamo nascondere l’amarezza per la decisione che arriva dopo che il pg aveva chiesto un nuovo processo”.

Verdini, come anticipato dal legale Coppi, ha raggiunto il carcere di Rebibbia, dove ha ricevuto Vittorio Sgarbi durante l’attesa in una sala d’aspetto prima di entrare effettivamente nel penitenziario,

Sgarbi: “Denis è deluso ma sereno”

Vittorio Sgarbi è riuscito a intercettare Verdini a Rebibbia, poco prima che entrasse effettivamente nel penitenziario. Il critico d’arte, intervistato dall’AdnKronos, ha reso noto lo stato d’animo dell’ex deputato.

”Sono andato a trovare Verdini a Rebibbia – spiega Sgarbi-. Era nella portineria interna, nella guardiola, che aspettava di entrare. Con lui c’erano i parenti più stretti. Era arrivato lì alle 16.30. E’ rimasto sorpreso nel vedermi e io gli ho detto che volevo capire di persona questa bizzarria, che lo aveva costretto a restare fuori dal carcere in mancanza della notifica del provvedimento restrittivo nei suoi confronti”.

”Ho trovato Verdini un po’ deluso della sentenza, ma sereno, assolutamente tranquillo – afferma sempre il deputato e critico d’arte -. Evidentemente, stando lì da tante ore aveva interiorizzato la situazione… Mi ha detto che era giusto costituirsi“.

“Ho parlato con la polizia penitenziaria, che mi ha spiegato che la mancata trasmissione degli atti può capitare e che per il protocollo anti Covid Verdini andrà in una cella dove resterà solo per evitare di portare un eventuale contagio all’interno del carcere e non per evitare il rischio di contagiarsi”, conclude Sgarbi

Parla l’Avvocato di Stato: il parere sul caso Verdini

Sulla condanna di Verdini ha detto la sua anche l’Avvocato dello Stato Carlo Maria Pisana, che nel processo in Cassazione ha rappresentato il Dipartimento per l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

È un successo la sentenza della Cassazione che ha condannato Denis Verdini perché siamo riusciti a mantenere le condanne civilistiche, con una provvisionale di due milioni e mezzo di euro e sequestri già in atto su immobili di pari valore, nella maggior parte dei casi riferibili a Verdini, e anche a Massimo Parisi, immobili per i quali sono già state fatte le trascrizioni in favore dello Stato”.

Pur essendosi prescritti tutti i reati di truffa sui fondi per l’editoria, una trentina di milioni di euro, si sono però salvate parte delle condanne civilistiche al risarcimento.

Denis Verdini, la vicenda giudiziaria

Ex coordinatore nazionale di Forza Italia e poi dei moderati di Ala, Denis Verdini era stato condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione dalla Corte di Appello di Firenze il 3 luglio del 2018.

Nove anni, invece, gli erano stati inflitti in primo grado. Per alcune prescrizioni legate ai reati di truffa sui fondi pubblici dell’editoria, la pena era stata ridotta.

Ieri il Pg della Suprema Corte Pasquale Fimiani aveva chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado in quanto aveva ritenuto accertati alcuni fatti di bancarotta mentre su “numerosi altri episodi” riteneva necessario un ulteriore approfondimento.

Inoltre, secondo il Pg, erano prescritti alcuni capi di imputazione relativi ai fondi sull’editoria. Il collegio della Quinta sezione penale presieduto da Paolo Antonio Bruno, infine, ha ritenuto che ci fossero gli elementi per confermare quasi interamente il verdetto d’appello.

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