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Delusione Maneskin ai Grammy Awards dove trionfa Beyoncé: record di premi per la popstar

Record per Beyoncé: è l’artista con più Grammy al mondo. Delusione Maneskin, battuti da Samara Joy per il premio miglior nuovo artista dell’anno

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Giulia D'Aleo

GIORNALISTA

Scrive su importanti quotidiani nazionali, si occupa di attualità con una particolare attenzione rivolta a temi sociali, diritti, marginalità.

I Grammy ribaltano tutte le previsioni. Ai cosiddetti “Oscar della musica” il Grammy per l’album dell’anno, il premio più prestigioso assegnato dalla giuria, è andato all’ex One Direction Harry Styles con l’album “Harry’s House”. Tornano invece a mani vuote i Maneskin, considerati tra i favoriti per il Grammy di miglior nuovo artista dell’anno, assegnato alla cantante jazz Samara Joy.

Beyoncé batte un record: è l’artista con più Grammy al mondo

La regina del pop fa ancora una volta record di premi: Beyoncé diventa l’artista con più Grammy nella storia. Tre vittorie ancora prima che iniziasse la diretta televisiva da Los Angeles e altre due raggiunte durante la trasmissione.

Con questi cinque Grammy la cantante raggiunge quota 32 dall’inizio della sua carriera, uno in più del primato che fino a ieri apparteneva al direttore d’orchestra Georg Solti, morto nel 1997.

Beyoncé ai Grammy Awards

Ancora una volta, però, nessun premio di rilievo è stato assegnato alla 41enne texana. È la quarta volta che la cantante viene esclusa dai premi principali, come il Grammy per l’album dell’anno. Esclusione che ha causato le critiche dei fan e l’omaggio di Lizzo dal palco, che l’ha definita “l’artista del nostro tempo”.

Guerra e inclusione si fanno spazio tra i Grammy Awards

Nel suo discorso di vittoria Beyoncé ha voluto celebrare la comunità Lgbtq+, ringraziando “la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere”.

Nella stessa serata la cantante tedesca Kim Petras è la seconda donna transgender a vincere un Grammy, insignita del premio per il miglior Pop Duo/Group Performance insieme a Sam Smith per il brano “Unholy”. La cantante aveva completato la transizione a 16 anni, dopo una lunga battaglia per poterla avviare prima dei 18 anni, età minima prevista in Germania.

Premiato anche l’autore del brano “Baraye”, diventato l’inno di protesta del movimento iraniano. Ad annunciare la vittoria del cantante 25enne pop iraniano Shervin Hajipour è stata la first lady Jill Biden, accolta con una standing ovation dal pubblico.

Ai Grammy si fa spazio anche il rap

Soddisfazioni anche per Lizzo, vincitrice della registrazione dell’anno con “About damn time”. Ma è Kendrick Lamar, il rapper originario di Compton, a fare il pieno di vittorie nella categoria rap: sono sue le statuette per miglior performance rap, miglior album rap e miglior canzone rap.

Nel corso della serata, si è deciso anche di omaggiare il mondo del rap ricordando il 50esimo anniversario della nascita dell’hip hop, con un premio dedicato al producer e rapper Dr Dre.

Delusione Maneskin

Non ce l’hanno fatta i Maneskin, che erano in corsa nella notte dei Grammy per gli artisti “emergenti”.

A vincere è stata Samara Joy, giovane cantante jazz nata nel Bronx.

Fonte foto: IPA
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