Decreto Semplificazioni: i sindaci non possono dire no al 5G
Dal governo stop alle ordinanze dei sindaci contrari all'installazione delle antenne di quinta generazione
I sindaci non potranno introdurre limitazioni al 5G sul loro territorio. Lo prevede una norma contenuta nel decreto Semplificazioni e introdotta dal governo anche per accelerare l’innovazione digitale. Una misura che frena le ordinanze degli amministratori locali contrari all’installazione delle antenne di quinta generazione.
Secondo quanto si legge sul sito del dipartimento dell’Innovazione, in base all’articolo 38 del decreto Semplificazioni , i sindaci dei comuni “non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia e non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato”.
Contro la misura si è scagliato il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, che a maggio aveva firmato una ordinanza di blocco per le antenne 5G. “In questo modo – ha detto all’Ansa – il Governo esautora i sindaci che rappresentano la massima autorità sanitaria locale e che quindi hanno la responsabilità della salute dei cittadini”.
“Mi confronterò con gli altri sindaci, cercheremo di capire come comportarci con le compagnie telefoniche che hanno avviato un ricorso nei confronti dei Comuni proprio su questo tema”, ha aggiunto Rucco.
Secondo il presidente di Anci Veneto, Mario Conte, la norma “di fatto annulla le ordinanze di quei Comuni che si erano opposti alla rete di nuova generazione sconfessando di fatto i sindaci”.
Con il blocco delle ordinanze dei sindaci dovrebbero quindi ripartire le sperimentazioni sul territorio italiano che al momento ha visto protagonisti grandi città come Milano, Torino, Bologna, Roma, Firenze e Napoli.