Dalle Torri Gemelle alla metropolitana di New York: gli attentati negli Usa dall'11 settembre 2001 ad oggi
Dalle Torri Gemelle alla metro di New York: tutti gli attentati più sanguinosi negli Stati Uniti dal 2001 ad oggi
La sparatoria del 12 aprile 2022 a New York è solo l’ultimo della lunga lista di attentati che hanno gettato nel panico gli Stati Uniti da 21 anni a questa parte, ossia dal tanto tragico quanto iconico 11 settembre 2001. Da quando sono crollate le Torri Gemelle è cambiato il mondo e, soprattutto negli Usa, il livello di guardia si è alzato: ma questo non è bastato a evitare diverse stragi, da Boston a Las Vegas. Ecco le più significative.
- I grandi attentati negli Stati Uniti: l'11 settembre 2001 e le Torri Gemelle, quasi 3 mila morti
- I cecchini della Beltaway nell'ottobre 2002: 10 vittime
- La sparatoria alla Chardon High School nel 2012: 3 vittime
- La maratona di Boston nel 2013: un bimbo di 8 anni tra le vittime
- La sparatoria nella chiesa di Charleston nel 2015: 9 morti
- La sparatoria al night club di Orlando nel 2016: 49 vittime
- La strage di Las Vegas nel 2017: 61 morti uccisi da un cecchino
- La strage di Halloween a New York nel 2017: 8 vittime
- La sparatoria al Walmart di El Paso nel 2019: 22 morti
I grandi attentati negli Stati Uniti: l’11 settembre 2001 e le Torri Gemelle, quasi 3 mila morti
Gli attentati dell’11 settembre 2001 consistono in quattro attacchi suicidi coordinati, compiuti contro obiettivi civili e militari degli Stati Uniti d’America da un gruppo di terroristi appartenenti all’organizzazione terroristica Al Qaida, rivendicati da Osama Bin Laden. Gli attacchi causano la morte di 2.977 persone (più 19 dirottatori) e il ferimento di oltre 6 mila.
Negli anni successivi si verificano ulteriori decessi a causa di tumori e malattie respiratorie legate alle conseguenze degli attacchi.
Quattro i voli dirottati:
- volo American Airlines 11: un aereo Boeing 767, partito dall’Aeroporto Internazionale Logan di Boston alle 7:59 e diretto a Los Angeles con a bordo 76 passeggeri, 11 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori. Gli attentatori fanno schiantare il volo contro la Torre Nord del World Trade Center alle 8:46;
- volo United Airlines 175: un aereo Boeing 767, partito anch’esso dall’Aeroporto Internazionale Logan di Boston, alle 8:14 e diretto a Los Angeles con a bordo 51 passeggeri, 9 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori. L’aereo si schiantare contro la Torre Sud del World Trade Center alle 9:03;
- volo American Airlines 77: un aereo Boeing 757, decollato dall’Aeroporto Internazionale di Washington-Dulles alle 8:20 e diretto a Los Angeles con a bordo 53 passeggeri, 6 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori. Si schianta contro la facciata ovest del Pentagono, nella Contea di Arlington, in Virginia, alle 9:37;
- volo United Airlines 93: un aereo Boeing 757, decollato dall’Aeroporto Internazionale di Newark, in New Jersey, alle 8:42, e diretto a San Francisco, con a bordo 33 passeggeri, 7 membri dell’equipaggio e 4 dirottatori. A causa di una rivolta dei passeggeri, l’aereo non colpisce l’obiettivo previsto e precipita in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, alle 10:03. Si ritiene che l’obiettivo fosse il Campidoglio di Washington o la Casa Bianca.
I cecchini della Beltaway nell’ottobre 2002: 10 vittime
Nell’ottobre 2002 due persone, noti come i “cecchini della Beltway”, si rendono autori di una serie di aggressioni con armi da fuoco, pianificate, coordinate e messe in atto nell’arco di tre settimane in Maryland, Virginia e Washington.
Muoiono 10 persone, 3 vengono ferite gravemente. Gli assassini sono un uomo afroamericano, John Allen Muhammad, e un ragazzo, Lee Boyd Malvo, 17enne all’epoca dei fatti e originario della Giamaica.
Nel settembre 2003, Muhammad viene condannato a morte: viene giustiziato nel 2009.
Nell’ottobre 2003, Malvo viene condannato a sei ergastoli, senza possibilità di libertà condizionale.
La sparatoria alla Chardon High School nel 2012: 3 vittime
Il 27 febbraio 2012 va in scena una sparatoria alla Chardon High School, nell’omonima cittadina dell’Ohio.
L’autore è Thomas Michael “T. J.” Lane III, 17 anni, che apre il fuoco nella mensa della scuola uccidendo 3 ragazzi e ferendone altrettanti.
Il 26 febbraio 2013, Lane si dichiara colpevole e il 19 marzo 2013 è condannato a tre ergastoli senza condizionale.
L’11 settembre 2014, alle 19:38, fugge dalla prigione (la Allen-Oakwood Correctional Institution di Lima, in Ohio), insieme a due detenuti più anziani, usando una scala improvvisata per superare una recinzione durante l’ora d’aria. Lane viene catturato il giorno dopo: nel marzo 2016 è trasferito al Southern Ohio Correctional Facility, una prigione di massima sicurezza a Lucasville. Attualmente è detenuto presso il Southern Ohio Correctional Facility di Lebanon.
La maratona di Boston nel 2013: un bimbo di 8 anni tra le vittime
Il 15 aprile 2013, durante una maratona, si è consumato l’attentato di Boston. In seguito all’esplosione di due ordigni piazzati nei pressi del traguardo, in Boylston Street vicino a Copley Square, sono morte 3 persone (tra cui un bimbo di 8 anni) e 264 sono rimaste ferite.
Le bombe erano di fatto due pentole a pressione da sei litri, riempite di esplosivo, chiodi, pezzi di ferro e sferette metalliche, contenute in borse nere da viaggi. Il timer era probabilmente un orologio da cucina.
Il 19 aprile 2013 l’FBI ha individuato due persone sospettate di aver piazzato gli ordigni: Džochar Carnaev e suo fratello Tamerlan, musulmani di origini cecene, coinvolti anche in una sparatoria avvenuta lo stesso giorno presso il MIT di Cambridge, nei pressi di Boston, dove una guardia del campus era rimasta uccisa.
L’8 aprile 2015 la giuria popolare dello stato del Massachusetts, dopo oltre 14 ore in camera di consiglio, ha dichiarato colpevole per l’attentato il 21enne Džochar Carnaev, condannato alla pena capitale il 15 maggio 2015. Il 31 luglio 2020 i giudici hanno annullato la sentenza sostenendo che 2 dei 12 giurati erano prevenuti.
La sparatoria nella chiesa di Charleston nel 2015: 9 morti
Il 17 giugno 2015 Dylann Roof, 21 anni, apre il fuoco nella Emanuel African Methodist Episcopal Church, una chiesa gospel di Charleston, nella Carolina del Sud.
Uccide 9 persone e ne ferisce una: dopo essere stato catturato, dichiara di aver agito per scatenare una guerra razziale.
Roof, suprematista bianco, è stato condannato per omicidio e crimini d’odio, ma non per terrorismo.
La sparatoria al night club di Orlando nel 2016: 49 vittime
La strage di Orlando è una sparatoria di massa avvenuta all’interno del night club “Pulse” di Orlando, in Florida, nella notte tra l’11 e il 12 giugno 2016. Il killer è Omar Mateen.
Uccide 49 persone e ne ferisce 58: un bilancio che rende la strage uno degli eventi terroristici con più morti negli Stati Uniti dopo l’11 settembre 2001.
Alle 2 del mattino, prima dell’arresto, l’attentatore chiama il 911 e giura fedeltà allo Stato Islamico, citando altri noti terroristi come Tamerlan Anzorovič Carnaev e Džochar Anzorovič Carnaev, i responsabili dell’attentato alla maratona di Boston.
Mateen, cittadino statunitense di 29 anni, era di origini afghane: muore nello scontro con la polizia.
La strage di Las Vegas nel 2017: 61 morti uccisi da un cecchino
La strage di Las Vegas è una sparatoria avvenuta a Paradise, negli Stati Uniti d’America, la sera del 1º ottobre 2017, durante un concerto fra le strade di Las Vegas Strip, in cui hanno perso la vita 61 persone (incluso il killer) e ne sono rimaste ferite altre 851.
Il responsabile è Stephen Paddock, un uomo di 64 anni: utilizza ben 23 armi da fuoco in tutto, tra cui svariati fucili d’assalto, per sparare sulla folla da due finestre del 32º piano del Mandalay Bay Hotel.
Al termine della sparatoria, si uccide puntando la pistola verso di sé.
La strage di Halloween a New York nel 2017: 8 vittime
Il 31 ottobre 2017, a New York, va in scena un attentato – rivendicato dall’Isis – che è stato ribattezzato “Strage di Halloween”.
Intorno alle 15 (le 21 in Italia), un uomo alla guida un furgone pick-up inizia a correre a forte velocità sulla pista ciclabile della Hudson River di New York, travolgendo molte persone per un chilometro.
La corsa termina di fronte alla Stuyvesant High School, dove il furgone sbatte contro uno scuolabus del liceo. Il tutto nei pressi del World Trade Center, a pochi metri dal memoriale dell’11 settembre.
L’uomo, Sayfullo Saipov, è un uzbeko di 29 anni: dopo aver abbandonato la vettura, inizia a minacciare le persone con una pistola: viene arrestato. I morti della sono 8, tra cui 5 argentini e un belga: oltre 10 i feriti.
La sparatoria al Walmart di El Paso nel 2019: 22 morti
Il 3 agosto 2019, nella città texana di El Paso, il 21enne Patrick Crusius spara in un Walmart, uccidendo 22 persone e ferendone 24.
L’omicida è arrestato subito dopo l’attacco. A meno di 24 ore dalla strage, gli Usa sono colpiti da un’altra sparatoria, avvenuta a Dayton, nell’Ohio, in cui sono morte 9 persone.
Patrick Crusius (nato il 27 luglio 1998) è arrestato e accusato di omicidio di massa: repubblicano, sostenitore di Donald Trump e di molti politici di destra, aveva un regolare porto d’armi.
Il 3 settembre 2019, Walmart annuncia che smetterà di vendere munizioni per pistole e alcune armi d’assalto in tutti i suoi negozi americani.