Crisi di governo, la prova Bonafede in Senato verso slittamento
Si avvicina la prossima prova per il governo Conte in Senato, dove la maggioranza ha perso pezzi
Il governo Conte, reduce dalla piena fiducia alla Camera e una stentata fiducia in Senato, sarà chiamato la prossima settimana a una nuova, decisiva prova. Mercoledì è previsto il voto sulla relazione del ministro Alfonso Bonafede sulla giustizia; secondo quanto si apprende da fonti di maggioranza riportate da Sky Tg24, però, la relazione in Senato potrebbe slittare a giovedì a causa di alcuni impegni istituzionali del ministro.
Crisi di governo, le prossime tappe
La data sarà decisa dalla capigruppo martedì, e potrebbe fornire al governo 24 ore in più per rendere più solida la maggioranza in Senato. Tabacci, come riporta l’Ansa, ha invocato un Conte-ter: “Rafforzare la maggioranza si può, ma serve un governo nuovo, non basta un piccolo rimpasto. Conte è l’unico punto di equilibrio di questa legislatura”.
Intanto, sulla relazione di Bonafede si spaccano i responsabili. La senatrice Lonardo, che ha votato sì martedì scorso per la fiducia a Conte, chiede “garanzia” prima di votare anche per Bonafede.
Sul tema è intervenuto anche Clemente Mastella, sindaco di Benevento e marito di Sandra Lonardo, che nel corso di una puntata di “Un giorno da pecora” su Radio1 ha chiarito la posizione della senatrice: “Mia moglie è perplessa su Bonafede”, “non le piace l’idea che ha fatto della giustizia, il giustizialismo fino alle estreme conseguenze. Non vota contro, ma a favore non lo so”.
Il deputato Pd, Emanuele Fiano, ha ancora una volta sottolineato la fragilità del governo dopo la crisi aperta da Matteo Renzi: “Alla Camera non dovrebbero esserci problemi ma al Senato con questi numeri dipende da cosa fa l’opposizione”.
Bettini: “Elezioni sono l’ultima risorsa”
Dopo la fiducia incassata da Conte in Camera e Senato, i leader del centrodestra si sono recati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ponendo un problema: “Salvini, Meloni e Tajani hanno manifestato al Presidente della Repubblica – a nome dell’intero centrodestra – la grande preoccupazione per la condizione dell’Italia: mentre emergenza sanitaria ed economica si abbattono su famiglie e imprese, il voto di martedì ha certificato l’inconsistenza della maggioranza. È convinzione del centrodestra che con questo Parlamento sia impossibile lavorare”.
Al momento, la strada del voto non sembra spianata ma non è esclusa. Goffredo Bettini, intervenendo all’attivo provinciale di Roma del Pd, ha commentato così l’eventualità: “Le elezioni non sono un colpo di stato, sono l’ultima risorsa. Se non arrivano risultati in altri modi, si torna ai cittadini. Le elezioni non possono essere considerate un colpo di stato. Una sciagura sì, ma non un colpo di stato“, riporta Sky Tg24.