Crisi di governo, l'Arabia e il colloquio con Fico: parla Renzi
Matteo Renzi fa il punto della crisi politica dopo il colloquio con il presidente della Camera Fico e risponde anche sull'Arabia Saudita
Il giorno dopo il confronto con il presidente della Camera Roberto Fico, incaricato dal Presidente Mattarella per trovare l’accordo nella maggioranza per un nuovo governo, il protagonista di questa crisi, Matteo Renzi, risponde alle domande del Corriere della Sera, sulle consultazioni in atto, ma anche sulla polemica della conferenza in Arabia Saudita.
Crisi di governo, Renzi il giorno dopo il colloquio con Fico: le consultazioni
Nell’intervista il leader di Italia Viva appare soddisfatto del colloquio con Roberto Fico e della possibilità di parlare di contenuti: “La scelta del presidente Mattarella è stata come sempre saggia” è la sua premessa.
Renzi spiega anche il motivo per il quale ha richiesto un mandato esplorativo e non ha accettato subito un nuovo governo presieduto da Giuseppe Conte: “Perché questa insistita personalizzazione su Conte tradisce il vero problema. Che non è il nome del premier, ma la direzione del Paese. Chi ha meno esperienza pensa che la politica sia solo uno scambio di incarichi, ma in realtà la vera sfida sono i progetti. La parola potere non è un sostantivo, ma un verbo: poter fare, poter cambiare, poter incidere. Non il potere fine a se stesso per conservare una poltrona.”
“Poi, certo, le idee camminano sulle gambe degli uomini e dunque presto, prestissimo, dovremmo confrontarci sul nome dell’uomo o della donna che siederà a Palazzo Chigi per i prossimi due anni – aggiunge il senatore. Ma prima di decidere chi guiderà la macchina, domandiamoci dove vogliamo andare e quali sono i compagni di viaggio.”
Sull’apertura a un governo istituzionale da parte del centrodestra Renzi esprime delle perplessità e ribadisce la sua preferenza per una soluzione politica: “Non mi pare che questa posizione sia la posizione dell’intero centrodestra. E del resto c’è una bella differenza tra chi esprime posizioni che stanno nella grande famiglia del Partito popolare europeo e chi appoggia i sovranisti. Noi i sovranisti li combattiamo da sempre, anche quando andava di moda dirsi sovranista in tutte le sedi.”
“Quanto al governo istituzionale: io penso che sia preferibile una soluzione politica – specifica. Ma nel caso in cui questa dovesse fallire accompagneremmo con rispetto le decisioni del capo dello Stato. Ora una cosa alla volta, prima proviamo a fare il governo politico.”
Crisi di governo, Renzi il giorno dopo il colloquio con Fico: il caso Arabia Saudita
Il capo di Italia Viva risponde infine alle polemiche scaturite da una sua partecipazione retribuita ad un evento organizzato in Arabia Saudita, ritenuta inopportuna per il suo ruolo di senatore della Repubblica italiana: “Sono stato a fare una conferenza. Ne faccio tante, ogni anno, in tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti, dal Medio Oriente alla Corea del Sud. È un’attività che viene svolta da molti ex primi ministri, almeno da chi è giudicato degno di ascolto e attenzioni in significativi consessi internazionali. E grazie a questo pago centinaia di migliaia di euro di tasse in Italia. Sono certo che anche il presidente Conte, quando lascerà Palazzo Chigi, avrà le stesse opportunità di portare il suo contributo di idee.”
“Quanto all’Arabia Saudita – sottolinea Renzi – soltanto chi non conosce la politica estera ignora il fatto che stiamo parlando di uno dei nostri alleati più importanti. Il regime saudita è un baluardo contro l’estremismo islamico, la forza politica ed economica più importante dell’area. Il programma Vision2030 è la più importante iniziativa di riforma mai tentata nella storia della regione. Se vogliamo parlare di politica estera diciamolo: è grazie a Riyadh che il mondo islamico non è dominato dagli estremismi. Temo tuttavia che sia più un argomento per attaccarmi personalmente non riuscendo a rispondere sui contenuti. Ora occupiamoci di vaccini e posti di lavoro, poi risponderemo puntigliosamente in tutte le sedi.”