La bussola della crisi: gli scenari dopo le prime consultazioni
Il bilancio della prima giornata di consultazioni del presidente della Camera Roberto Fico. Entro martedì comunicherà le sue considerazioni al Colle
La prima giornata di consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico, incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di “esplorare” le possibilità per un nuovo governo, si è conclusa con tre sì per Conte. M5s, Pd e Leu sono rimasti compatti nel sostenere il premier dimissionario, mentre Renzi si è tenuto lontano dal fare nomi e ha preferito sottolineare l’esigenza di individuare prima i contenuti.
Crisi di governo, gli scenari: il Conte ter
Si prospetta per Fico un’altra giornata di consultazioni, al termine della quale dovrà trarre le sue conclusioni e comunicarle al Colle entro martedì. La maggioranza, al momento, sembra orientata a sostenere un governo politico, senza escludere l’ipotesi di un governo istituzionale, ma restano ancora dubbi su chi potrà guidarlo.
Mentre Pd, M5s e Leu hanno serrato le fila attorno al nome di Conte, lo stesso non si può dire di Renzi, che durante il colloquio con Fico non ha fatto alcun nome. Un Conte ter resta ancora una strada percorribile, ma nulla esclude che a guidare il prossimo governo possa esserci qualcun altro.
Crisi di governo, gli scenari: governo istituzionale con Cartabia premier
Qualora si percorra invece la via di un governo istituzionale, uno dei nomi circolati in queste ore è quello di Marta Cartabia, presidente emerito della Corte costituzionale, che già nella crisi dell’agosto 2019 aveva fatto sapere di non voler ricoprire l’incarico di prima donna premier italiana.
Cartabia gode di stima da parte del Pd e del M5s, e un governo istituzionale metterebbe d’accordo anche Renzi (che però preferisce un governo politico) e parte del centrodestra.
Crisi di governo, gli scenari: ipotesi Cottarelli fino a elezioni a giugno
Un’altra figura tecnica è rappresentata dall’economista Carlo Cottarelli, che potrebbe condurre il Paese fino alle eventuali elezioni a giugno, gestendo nel frattempo la crisi economica e sociale scaturita dalla pandemia. Anche il suo nome è circolato già in passato, quando il governo Lega-M5s non sembrava decollare nel maggio 2018.