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Covid e vaccino, Speranza avverte: "La battaglia è lunga"

Il ministro della Salute Roberto Speranza avverte che il vaccino è un punto di svolta ma i suoi effetti si vedranno solo tra parecchi mesi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Questo vaccino è la strada che serve per chiudere una stagione difficile. Arriva la luce ma bisogna resistere ancora alcuni mesi.” Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in occasione del ‘Vaccine Day’, l’avvio della campagna vaccinale all’Istituto Spallanzani di Roma. “Non è finita ancora e serve sempre il rispetto delle regole”.

Il ministro ha tenuto a sottolineare che la strada è ancora lunga e in una intervista a Repubblica ha ricordato che dal 7 gennaio si tornerà al sistema delle aree colorate, “che ha dimostrato di funzionare abbassando l’Rt da 1,7 a 0,82, senza bloccare tutto il Paese”.

Si dovranno rispettare le misure anti contagio ancora per molti mesi, perché l’effetto della vaccino si avrà solo quando sarà vaccinato un numero consistente di persone.

“L’arrivo del vaccino è quello che gli inglesi chiamano ‘game changer’, un punto di svolta che cambia gli equilibri. È un momento da accogliere con gioia, ma dobbiamo essere consapevoli che non ne vedremo l’impatto epidemiologico ancora per un tempo significativo”, ha detto.

“Perché ci sia un effetto sul Rt, abbiamo bisogno che si vaccinino tra i 10 e i 15 milioni di persone, numeri che avremo in primavera inoltrata. Abbiamo davanti mesi  – ha avvertito – in cui l’unica arma a disposizione continueranno a essere le misure non farmacologiche, che non potremo dismettere”.

“I tempi sono subordinati alle autorizzazioni e alla disponibilità delle aziende. Da domani avremo da Pfizer 470mila dosi a settimana”, ha detto Speranza. Il vaccino Pfizer è al momento l’unico disponibile. Quello di Moderna potrebbe avere il via libera dell’Ema già il 6 gennaio. “Se così sarà, ci consegneranno 1,3 milioni di dosi entro il primo trimestre 2021”.

Riguardo all’obbligatorietà del vaccino, Speranza è scettico: “Tutta Europa ha scelto un’altra strada. I numeri che arrivano dalle Regioni sulle preadesioni del personale sanitario sono molto confortanti, in alcune aree superano il 95 per cento”.

Sulla scuola, “abbiamo tenuto aperto il primo ciclo anche in zona rossa, l’abbiamo tutelata il più possibile. C’è un accordo con le Regioni per riaprire in presenza le superiori al 50%, potenziando il contact tracing sul quale adesso la scuola avrà la priorità”.

Tutto però, ha ricordato il ministro, dipenderà dall’andamento della curva: “L’obiettivo è raggiungere i 50 casi ogni 100mila abitanti. Adesso ne abbiamo 150. Eravamo a 450 poche settimane fa, ma negli ultimi 15 giorni l’Rt ha cominciato a risalire, da 0,82 a 0,86-0,90”.

“Per questo – ha concluso Speranza – bisogna tenere alta la guardia: proprio ora che il vaccino ci sta per portare fuori dall’incubo, non possiamo permetterci nessun errore”.

Vaccino Pfizer, le linee guida Aifa: efficacia e reazioni Fonte foto: ANSA
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