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Covid, quanti contagi e decessi avremo a Natale? Risponde Crisanti

Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova, ha fatto una previsione relativa all'andamento dell'epidemia in Italia sotto Natale: i numeri

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Mentre la campagna vaccinale prosegue, e si discute di terza dose e di modifiche al Green pass, c’è chi inizia a lanciarsi in previsione per quel che riguarda l’andamento dei contagi nei giorni di Natale. Un periodo in cui gli assembramenti, in strada e nei negozi, possono rappresentare una criticità. Sul tema si è speso il microbiologo dell’Università di Padova, Andrea Crisanti.

Covid, più o meno contagi a Natale? La previsione di Crisanti

Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, è intervenuto durante la trasmissione ‘Buongiorno’, in onda su SkyTg24.

L’esperto ha parlato di quello che potrebbe succedere a Natale, in termini di contagi. Secondo lui, rispetto al precedente, “sarà più libero. Il mio ottimismo viene dal guardare cosa sta accadendo nel Regno Unito, dove hanno vaccinato meno rispetto a noi, intorno al 75% della popolazione, ma non applicano le misure e il contenimento che invece applichiamo qui”.

“Non c’è nessun divieto di assembramento e nessun obbligo di usare la mascherina al chiuso – ha aggiunto -, e si è stabilito un equilibrio settato a 40 mila casi e 150 decessi al giorno. In Italia, oltre a una copertura vaccinale più alta, abbiamo le misure come l’obbligo delle mascherine al chiuso e il Green pass. Da noi penso che si sia arriverà a un equilibro più basso, probabilmente intorno a 15-20 mila casi, e a un numero di decessi accettabile e non più elevato di quello che potrebbe causare un’influenza severa”.

Green pass, “va accorciata la durata”: la proposta di Crisanti

Sul tema della validità del Green pass, invece, Crisanti ha dichiarato: “Ho sempre sostenuto che non è una misura di sanità pubblica, perché di fatto non se ne è mai verificato l’impatto. Il fatto che si sapesse già mesi fa che la vaccinazione dura circa 6 mesi, rafforzava questo mio giudizio. C’è sicuramente un disallineamento temporale tra la durata del Green pass e la durata della vaccinazione, nel senso che dopo 6 mesi la protezione contro l’infezione diminuisce dal 95% a circa il 40%, mentre la protezione contro le complicazioni gravi della malattia diminuisce dal 90% al 65%”.

“Quindi – ha concluso -, sebbene scarsamente protette contro l’infezione, le persone sono ancora abbastanza protette contro le complicazioni gravi. Non è vero che dopo 6 mesi il vaccino non funziona più, ma una persona può infettarsi e trasmettere la malattia e questo è in contraddizione con la durata del Green pass“.

Fonte foto: Getty

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