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Covid, ordine medici: "Lockdown inevitabile se Dpcm non funziona"

L'ordine dei medici spiega che le nuove limitazioni per arginare il coronavirus potrebbero non bastare. Un altro lockdown totale non è da escludere

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il nuovo Dpcm, firmato da Conte il 24 ottobre 2020, sarebbe l’ultima carta del governo (e non è detto che funzionerà) prima di un eventuale lockdown totale come quello imposto nel marzo scorso: ad affermarlo all’Ansa è il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli. “Le misure del dpcm illustrate oggi dal premier Conte rappresentano l’ultimo tentativo del governo prima di un inevitabile lockdown totale, se non dovessero funzionare”, dichiara Anelli.

Quella del governo, rileva, “è una grande scommessa per mantenere insieme produzione e tutela della salute, ma se nel giro di 15 giorni gli indicatori peggioreranno, credo sia responsabilità del governo adottare misure ancora più drastiche con un lockdown totale”.

Altrimenti detto, prosegue Anelli, le misure adottate “potrebbero non bastare e potremmo dunque trovarci davanti alla necessità di un lockdown generale. Ciò se la curva dei contagi non si abbassa in modo tale da consentire al Servizio sanitario nazionale di poter affrontare questa seconda ondata epidemica di Covid-19 con un certo margine di tranquillità”.

Le misure prese oggi, rileva, “limitano parecchio le libere attività dei cittadini ed il tempo libero, ma il fronte lavoro è stato preservato. Tuttavia gli indicatori dell’epidemia sono al momento sfavorevoli e ciò lascia temere che tali misure potrebbero rivelarsi insufficienti”.

Anelli conclude con un ringraziamento rivolto a Conte per le parole spese nei confronti dei medici e del Servizio sanitario nazionale: “Il riconoscimento alla disponibilità dei medici in questo momento di emergenza è molto importante”.

Sindacato medici ospedalieri Anaao-Assomed: “Situazione ospedali è gravissima”

La situazione negli ospedali “è gravissima e assolutamente critica, con Pronto soccorso e reparti ormai intasati ed il 118 subissato di chiamate: con questo ritmo di contagi entro la seconda settimana di novembre si satureranno le terapie intensive, mentre sono già in grande sofferenza i posti nei reparti Covid ordinari e nelle sub-intensive”. Lo dichiara all’Ansa Carlo Palermo, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed.

Il nuovo dpcm, afferma, è “un punto di equilibrio tra esigenze economiche e sanitarie, ma potrebbe non bastare”. Quello che si delinea attraverso le misure del nuovo dpcm, rileva Palermo, “è quasi un lockdown nei fatti ma se non dovessero esserci risultati concreti in termini di riduzione dei contagi, sarà allora inevitabile un lockdown totale”.

Infatti è “evidente che la pressione sugli ospedali sta diventando insostenibile, dal momento che – evidenzia sempre Palermo – è praticamente saltata la possibilità di contenimento dell’epidemia attraverso i servizi territoriali”.

Questo perché “i tamponi non bastano, l’assistenza domiciliare è pressoché assente con le unità di medici Usca per le cure a casa che presentano problemi di organici, e con il sistema di tracciamento ormai impossibile dato l’altissimo numero di contagi”.

In questo contesto, conclude, “l’unico presidio al quale i cittadini si stanno rivolgendo in massa sono proprio gli ospedali, che sono però presi d’assalto anche da pazienti poco sintomatici che non avrebbero bisogno di cure ospedaliere o da cittadini che richiedono tamponi”

Massimo Andreoni: “Misure Dpcm rallenteranno il coronavirus, ma non lo bloccheranno”

I numeri di oggi relativi ai contagi da Covid-19 “evidenziano che ormai l’epidemia è fuori controllo e sono particolarmente preoccupanti sia i dati sui nuovi casi sia quelli relativi ai nuovi ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive”. Così all’Ansa Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata, commentando i dati odierni del bollettino del ministero della Salute.

I numeri “mantengono un trend di crescita e preoccupano – ha aggiunto Andreoni – anche perché il picco ancora non è stato raggiunto”. In questo contesto, “le misure adottate probabilmente riusciranno nelle prossime settimane a rallentare l’epidemia ma purtroppo non riusciranno a bloccarla”.

Dunque, “bisognerà valutare l’effettivo risultato che tali misure porteranno, perché se i numeri continueranno a salire diventa sempre più concreto il rischio di criticità insostenibili per gli ospedali”.

Oggi, ha osservato Andreoni, “ai fini epidemiologici per un contenimento della pandemia sarebbero auspicabili misure ancora più drastiche, ma la scelta è della politica”. Tuttavia, “lasciare che l’epidemia corra troppo – ha concluso – significa rischiare il collasso degli ospedali”.

Fonte foto: ANSA
Dpcm Covid del 24 ottobre: tutte le nuove misure

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