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Covid: nuovo sintomo nei più giovani, ma c'è una buona notizia

I geloni riscontrati in particolare su bambini e adolescenti esposti al coronavirus potrebbero essere spia di una risposta immunitaria efficiente

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Geloni fuori stagione e non legati all’uso di farmaci. Lo strano sintomo era già stato rilevato durante la prima ondata di Covid in bambini e adolescenti. Molti di loro hanno visto riapparire, a distanza di un anno, gli stessi sintomi senza però risultare positivi. Sono diverse le spiegazioni degli scienziati per questa manifestazione a posteriori dell’infezione.

Geloni da Covid: forse causati direttamente dal coronavirus

Due gruppi di studio spagnoli, riporta il Corriere della Sera, hanno rilevato tracce del Sars-Cov-2 nei vasi sanguigni e nelle ghiandole sudoripare di sette pazienti con geloni, risultati però negativi sia al tampone molecolare che al test sierologico.

Gli scienziati avrebbero individuato la proteina Spike caratteristica del coronavirus al livello dell’endotelio, il tessuto che riveste i vasi sanguigni. Trovando addirittura con un’analisi microscopica su un gelone delle forme circolari riconducibili al Sars-Cov-2.

Queste scoperte confermerebbero che il Covid-19 non è solo una malattia respiratoria, ma attacca anche il sistema circolatorio, causando alterazioni vascolari come i geloni, nel momento in cui il virus entra in circolo.

A livello internazionale i geloni sono fino al 20% delle manifestazioni cutanee legate al patogeno, in particolare tra i bambini e gli adolescenti.

Un’altra ipotesi è quella che i geloni siano legati al coronavirus per via del ruolo del recettore Ace2, utilizzato dal Sars-Cov-2 per invadere le cellule, e che è stato identificato nelle ghiandole suoripare di mani e piedi e nei vasi sanguigni.

Geloni da Covid: forse causati da una risposta immunitaria

Altri gruppi di lavoro, uno tedesco e uno francese, hanno invece evidenziato un collegamento con l’interferone, una proteina che regola la risposta immunitaria precoce al coronavirus.

All’interno dei geloni gli scienziati hanno rilevato alti livelli di interferone, che potrebbero essere una spia del diverso modo in cui il corpo dei più giovani reagisce all’infezione da Covid.

“È possibile che il coronavirus sia in grado di indurre in certi pazienti giovani una risposta sovrabbondante di interferone”, ha riferito Sebastiano Recalcati, dermatologo dell’ospedale di Lecco, tra i primi ad aver studiato il fenomeno.

Questo succede anche “a pazienti che soffrono di interferonopatie, malattie genetiche che determinano una iperproduzione di interferone e che hanno come conseguenza anche lo sviluppo di geloni”.

Geloni da Covid: perché averli potrebbe essere un buon segnale

Queste scoperte potrebbero rappresentare una buona notizia, secondo quanto Sebastiano Recalcati ha riferito al Corriere della Sera. “Quando un ragazzino viene a contatto con il virus attraverso le vie respiratorie, si attiva subito la risposta immunitaria del sistema innato, che anticipa quella anticorpale”.

“Viene dunque prodotto un alto livello di interferone, in genere creato in grandi quantità proprio nell’infanzia. L’interferone va a inibire la replicazione virale, ed è per questo che i tamponi risultano negativi”, ha spiegato.

“Allo stesso modo la proteina inibisce la risposta adattativa“, ovvero quella “che fa produrre anticorpi, ed è forse questo uno dei motivi per cui i test sierologici risultano negativi“.

Il risultato è che “non vengono prodotti anticorpi neutralizzanti, e questo potrebbe essere la causa delle recidive. Con un nuovo contatto con il virus i pazienti sviluppano di nuovo i geloni” invece degli altri sintomi.

Considerando anche i casi segnalati dopo la somministrazione dei vaccini a mRna di Pfizer e Moderna, “forse i geloni non sono un danno diretto del virus, ma sono causati dalla proteina Spike, che genera alte risposte di interferone, che insieme ad altri meccanismi a loro volta causano i geloni”.

“Banalmente” i geloni “potrebbero rivelarsi un indicatore di un’efficiente risposta immunitaria contro il coronavirus. Chi manifesta i geloni ha una prognosi ottima e non sviluppa la malattia respiratoria. Un piccolo effetto collaterale temporaneo può significare che il virus è stato debellato in modo naturale”.

Fonte foto: ANSA

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