Covid, vaccini per tutti: il caso della clinica romana

Bastava mettersi in fila per ricevere l’iniezione anti-Covid. In una struttura ospedaliera privata nel quartiere Ardeatino di Roma, si sono somministrati nelle ultime settimane vaccini a prescindere da età e condizioni di salute. Lo rivela Repubblica.

Dosi di AstraZeneca inoculate a soggetti dai quarant’anni, già autorizzati a prenotare una dose, ma anche fino ai trenta e persino a ragazzi di vent’anni. Il tutto al di fuori del sistema di prenotazione del Lazio, nonostante la Regione abbia già espresso il divieto verso questo tipo di iniziative.

Dall’assessorato alla Salute è arrivato però, infine, lo stop alle inoculazioni a chi non aveva diritto: “Sì, li facevamo, ma adesso sono cambiate le direttive e sono arrivate nuove disposizioni dalla Regione Lazio. Abbiamo dovuto interrompere tutto”, ha spiegato il receptionist all’ingresso della clinica a chi chiedeva informazioni.

“Nei prossimi giorni? Ogni giorno cambiano le regole e può darsi che queste vaccinazioni possano ripartire. Il mio consiglio è di chiamarci e sentire, così almeno vi evitate il viaggio a vuoto” ha aggiunto.

Un’occasione per le “riserve dei vaccini”, come si verifica anche in altre parti d’Italia, della quale hanno approfittato negli ultimi giorni diversi gruppi di persone che si sono ritrovate di fronte la clinica dopo il passaparola fuori e dentro i social. In aggiunta al servizio era stato attivato anche un numero verde attraverso il quale era possibile inserire in una lista il proprio nominativo e prenotare una dose.

“Ho chiesto alla Asl Roma 2 di fare delle verifiche” ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, il quale ha sottolineato che in caso di riscontri la clinica potrebbe essere esclusa da circuito delle vaccinazioni contro il Covid-19.