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Covid, anticorpi monoclonali: cosa cambia con le varianti. Le novità

L'Aifa ha diramato un comunicato stampa aggiornando le modalità di utilizzo degli anticorpi monoclonali in relazione alle nuove varianti di Sars-CoV-2

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il 5 agosto l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha diramato un comunicato stampa aggiornando le linee guida per gli anticorpi monoclonali, utilizzati nella terapia contro il Covid. Le modalità cambiano anche in base alla diffusione delle varianti, verso cui combinazioni diverse di anticorpi sono efficaci in misura differente.

Anticorpi monoclonali, nuove modalità di utilizzo

Nel comunicato, si legge che “è stato dato parere positivo all’utilizzo dell’anticorpo sotrovimab che ha dimostrato un
favorevole rapporto beneficio/rischio anche nei confronti delle principali varianti circolanti di Sars-CoV-2″.

“Anche per l’approvazione di questo nuovo anticorpo – prosegue la nota – si è fatto ricorso alla procedura di autorizzazione alla temporanea distribuzione con decreto del Ministro della Salute, e questo anticorpo si aggiunge pertanto agli altri già disponibili (bamlanivamb/etesevimab e casirivimab/imdevimab)”.

L’Aifa, a margine del comunicato, ha reso noto che lo studio clinico internazionale RECOVERY “ha mostrato un beneficio in termini di mortalità e di riduzione del rischio di progressione di malattia (ricorso alla ventilazione meccanica o evento morte) del trattamento con casirivimab e imdevimab nei pazienti adulti ospedalizzati per Covid-19, anche in ossigenoterapia convenzionale (non ad alti flussi e non in ventilazione meccanica), e con sierologia negativa per gli anticorpi IgG anti-Spike di Sars-CoV-2″.

Anticorpi monoclonali, cosa cambia con le varianti

Per quanto riguarda le varianti del coronavirus, è stato osservato che gli anticorpi monoclonali attualmente disponibili “si differenziano tra di loro, sulla base di recenti evidenze di letteratura, per capacità di neutralizzare le diverse varianti circolanti”.

In particolare, si legge nel comunicato, “tutti gli anticorpi anti-SARS-CoV-2 disponibili in Italia (bamlanivamb/etesevimab, casirivimab/imdevimab e sotrovimab) mantengono una adeguata attività antivirale nei confronti delle varianti Alfa (lignaggio B.1.1.7) e Delta (lignaggio B.1.617.2), mentre l’attività neutralizzante della combinazione bamlanivamb/etesevimab, differentemente dagli altri anticorpi monoclonali disponibili (casirivimab/imdevimab e sotrovimab), è fortemente inibita nei confronti delle varianti Beta (B.1.351) e
Gamma (P.1)”.

“Pertanto – conclude la comunicazione – nelle aree geografiche in cui è presente una circolazione delle varianti beta e gamma, si suggerisce di utilizzare gli anticorpi monoclonali (casirivimab/imdevimab e sotrovimab) efficaci contro tutte le varianti oppure far precedere l’inizio della terapia dalla genotipizzazione/sequenziamento”.

Fonte foto: ANSA
Covid, anticorpi monoclonali: cosa sono, come funzionano

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