Coronavirus, le testimonianze da Codogno: "Scenario da film"
In Italia i contagi da coronavirus sono saliti a più di 50, le vittime sono due. Codogno nel frattempo è diventata una città fantasma
I contagi da coronavirus in Italia sono saliti a 51, le vittime sono 2. Da Codogno, città focolaio del coronavirus in Lombardia, giungono le testimonianze di abitanti e gestori di attività commerciali, travolti dall’emergenza. Secondo quanto riferisce l’Adnkronos, la titolare di una caffetteria ha dichiarato: “Non c’è anima viva che gira in paese. Il deserto“.
Coronavirus, le testimonianze a Codogno
In seguito a un’ordinanza emessa dal sindaco, tutte le attività commerciali del comune sono chiuse. La titolare della caffetteria ha affermato: “Il sindaco ha ordinato la chiusura fino a domani, ma è anche vero che per quanto riguarda noi saremmo andati in ferie martedì prossimo. Ci sarà sicuramente un’altra ordinanza con altre direttive e se queste prevedono una ulteriore chiusura così sarà”.
“Non possiamo uscire, certo – ha aggiunto la donna – ma è per tutelarci e seguiremo tutte le indicazioni e precauzioni che verranno disposte. Ci teniamo in contatto fra noi via telefono, con chat e sms”.
Coronavirus, un testimone: “C’è preoccupazione ma non allarmismo”
Una situazione di grande tensione, quella che si è creata nel Lodigiano dopo il ricovero del 38enne all’ospedale di Codogno. X. D., socio di un ristorante situato nel comune lombardo, ha raccontato all’Adnkronos: “C’è preoccupazione ma non allarmismo, nonostante debbo dire che da quando è scoppiata la crisi del coronavirus, già dal mese scorso, il nostro lavoro è calato molto”.
L’uomo, di origini cinesi, ha affermato che “sono pochi i clienti cinesi che frequentano il nostro locale. In generale, che io sappia, siamo pochi a Codogno”.
“Tutti quelli che frequentano il ristorante – ha proseguito X. D. – li conosco e sono da tanti anni qui in Italia. Di recente non hanno fatto viaggi da e per la Cina. Ora siamo chiusi al pubblico per via dell’ordinanza. Quel che ci preoccupa, per come sono andate le cose, è che possa entrare un cliente e magari è portatore del virus, ma non lo sappiamo”.
Coronavirus, a Codogno “scenario da film”
Anche D. Z., titolare di un locale a Codogno, ha descritto all’Adnkronos la surreale situazione in cui è piombata la città: “Sembra proprio uno scenario da film: tutto chiuso, tutti a casa, nessuno per strada, una situazione strana ma è giusto così”.
“La prevenzione è assolutamente giusta, se queste sono le direttive vanno rigorosamente rispettate anche se recano un importante danno economico. Ma è per la nostra sicurezza e non si discute”, ha sottolineato il titolare.
“Il timore ora – ha poi precisato D. Z. – è che questa situazione si protrarrà a lungo tra ulteriori controlli, verifiche e quant’altro. Però a mio avviso c’è troppo allarmismo e non è certo di aiuto: bisogna seguire le indicazioni degli esperti e aspettare l’evoluzione che avrà”.