Coronavirus, "pulizia inadeguata": l'allarme su scuole e chiese

Gli ambienti che più di altri possono contribuire alla diffusione del coronavirus sono le scuole, le chiese e le navi da crociera a causa di una “pulizia inadeguata”. Ad annunciarlo, come riporta Ansa, è uno studio condotto dai ricercatori del Surgical Infection Research Group della Macquarie University di Sydney. L’allarme è stato lanciato tenendo conto che il virus può sopravvivere su certe superfici fino a nove giorni, in maggiore concentrazione quando le temperature sono più fredde.

Lo studio, pubblicato sul Journal of Hospital Infection, dichiara una certa preoccupazione sull’adeguatezza degli standard di pulizia negli ambienti diversi dagli ospedali per contrastare il coronavirus.

In più, sottolineano i ricercatori, i dati raccolti dovrebbero servire da monito al personale degli ospedali perché non si trascuri la pulizia anche quando le unità di terapia intensiva sono sotto pressione.

Karen Vickery, la responsabile della ricerca, ha dichiarato: “Gli ospedali hanno personale altamente qualificato. C’è da chiedersi se gli addetti alle pulizie nelle scuole, se il personale delle navi da crociera, hanno una adeguata preparazione”.

“La ricerca – ha aggiunto – mostra che il fondo delle sedie è una particolare area in cui i batteri o i virus restano in agguato, mentre le persone spesso le sollevano prendendole da sotto per avvicinarle alla tavola, ed è un’area spesso mancata da chi pulisce”.

Alcune cattive pratiche di pulizia, a detta di Vickery, possono essere responsabili di contagi non spiegati: “Riteniamo che sia così che il contagio spesso si diffonde nella comunità e anche nelle navi”.

Secondo diversi studi, ha ricordato l’esperta, i virus possono sopravvivere fino a cinque giorni su metallo, vetro, carta e ceramica e nove giorni su plastica.

Infine, è di importanza cruciale lavare le superfici con sapone prima di disinfettarle, ha concluso la studiosa.