Coronavirus: indagine per epidemia colposa nelle Rsa di Milano
Sotto inchiesta la struttura del Pio Albergo Trivulzio e altri centri della provincia, accusati di non aver rispettato i protocolli
La Guardia di Finanza di Milano ha avviato questa mattina un’operazione nelle sedi delle Rsa Pio Albergo Trivulzio e altre strutture. Le perquisizioni sono state avviate per acquisire le cartelle cliniche degli ospiti morti nelle case di riposo, ma anche altri documenti come protocolli, direttive interne e scambi di informazioni tra le cliniche e l’amministrazione regionale. Ne dà notizia l’Ansa. Indagini analoghe sono state avviate in altre regioni: Piemonte, Marche e Puglia.
Coronavirus: perché le Rsa del Milanese sono sotto inchiesta
Le indagini riguardano i reati di epidemia colposa e omicidio colposo plurimo: sono centinaia gli ospiti delle Rsa morti dall’inizio del contagio per via di sintomi legati al nuovo coronavirus. Si indaga su mancanze e omissioni nella gestione delle strutture, come l’assenza di mascherine e la ‘commistione‘ tra pazienti dimessi dagli ospedali e persone a rischio.
Il Pio Alberto Trivulzio conta il maggior numero di decessi tra le varie Rsa milanesi, con 143 morti da marzo ad oggi su un totale di circa 1200 ospiti e pazienti.
Sotto indagine il direttore generale Giuseppe Caliccio, destinatario delle perquisizioni, che ha ricevuto l’informazione di garanzia. L’uomo è già stato sentito in videoconferenza dagli ispettori del Ministero della Salute. Secondo quanto riporta l’Ansa, si sarebbe difeso affermando di aver seguito regole e protocolli regionali e ministeriali.
Coronavirus, indagine nelle Rsa: cosa cercano gli investigatori
Gli investigatori della Guardia di Finanza sarebbero entrati in possesso di una “ingente mole di documenti“, sia cartacei che informatici, secondo quanto fa sapere l’Ansa. Tra questi anche quelli sui tamponi e sugli ingressi e le uscite degli ospiti nelle ultime due settimane. Tutti relativi alla gestione interna anche sulla base di direttive della Regione Lombardia.
Le fiamme gialli e i Nas dei Carabinieri si stanno muovendo su vari fronti nelle Rsa, dalle analisi sulle vittime di Covid-19 all’assenza di tamponi nelle strutture, fino alle minacce sull’utilizzo delle mascherine che avrebbero ricevuto infermieri e operatori sociosanitari. Si indaga inoltre su possibili omissioni nei referti anche riguardo le cure fornite.