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Coronavirus, arriva l'Esercito in strada. La situazione a Milano

Nel capoluogo lombardo saranno impiegati 114 soldati. Al vaglio intanto una nuova stretta sul trasporto pubblico

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La Prefettura di Milano ha disposto l’impiego dell’Esercito con 114 soldati per il controllo delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus. Le unità di militari dell’Esercito di Stare Sicure verranno impiegate, come riporta Ansa, dopo la decisione presa in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con la presenza degli assessori regionali Riccardo De Corato e Pietro Foroni, secondo le indicazioni del Ministro dell’Interno.

Sono già operative 34 unità per il controllo dei passeggeri nelle stazioni ferroviarie ma da domani, come dichiarato dalla Prefettura, partiranno i nuovi servizi. Ci sarà inoltre un potenziamento dei controlli da parte di tutte le forze di polizia.

I servizi aggiuntivi si distribuiranno nella Città Metropolitana tenendo conto dei flussi di movimenti rilevati in questi giorni, delle segnalazioni pervenute dai sindaci e della incidenza territoriale del contagio.

“Io credo di si”, che l’esercito in Lombardia sia necessario, aveva detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “La presenza di militari ha un grande effetto dissuasivo uno magari prima di scendere in strada se vede passare una pattuglia dell’esercito ha qualche ripensamento”.

Coronavirus, la situazione a Milano: parla Gallera

Con i dati diffusi ieri in merito all’emergenza coronavirus, ha destato preoccupazione la situazione a Milano. Rispetto ad altre zone della Lombardia, come ha dichiarato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, “Milano è stata preservata, però i numeri stanno crescendo in maniera evidente: ieri sono raddoppiati i positivi al Covid-19 da 318 del giorno prima ai 638 di ieri, quindi questo ci preoccupa perché l’impatto potrebbe essere devastante. L’unico strumento è rimanere in casa”.

In collegamento all’Aria che Tira su La7 dall’ospedale da campo di Cremona, Gallera ha spiegato: “Dalle valutazione delle celle telefoniche dei cellulari abbiamo visto che il 40% continua a muoversi, lo fa in gran parte per lavoro e in parte perché non ha colto la gravità del momento”.

“Gli spostamenti per lavoro probabilmente ancora sono troppi”, ha aggiunto, e “abbiamo bisogno di ridurre o addirittura chiudere il trasporto pubblico locale e di ridurre le attività commerciali il più possibile tranne gli alimentare, che io lascerei aperti sempre”.

“Oggi vediamo sempre le metropolitane o i treni strapieni di persone – ha specificato Gallera durante la trasmissione televisiva Agorà -. Questo è un elemento dirimente: chi vuole si sposta con il mezzo proprio o si organizza”.

Secondo l’assessore, poi, ad essere chiuso dovrebbe essere “tutto ciò che non è filiera agroalimentare ed energia” ma anche “alcuni uffici pubblici” o oppure alcune “attività di liberi professionisti”.

Ridurre gli orari dei supermercati, invece, per l’assessore al Welfare della Lombardia sarebbe “un grave errore. Io li lascerei aperti sempre” per evitare assembramenti e resse nei negozi di alimentare.

“Non c’è un’ emergenza alimentare – ha sottolineato -, non creiamo il panico nella gente che pensa di non trovare da mangiare, si affollerà e già oggi ci sono code molto lunghe perché si rispettano le regole del distanziamento. Non ha senso chiudere alle 18”.

Fonte foto: Ansa
Coronavirus, le immagini dell'esercito a Milano

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