Coronavirus, le mascherine che proteggono davvero dal contagio
Certificazione CE, efficacia filtrante e conformità alle norme: come scegliere la mascherina giusta
Per strada, ormai, sono comparse numerose e sono introvabili in molte città: parliamo delle mascherine filtranti. Per essere efficaci contro il coronavirus, però, devono coprire il naso, la bocca e il mento, devono essere dotate di specifiche certificazioni e conformi a precise norme. Vediamo quali sono le mascherine che proteggono davvero dal contagio secondo gli esperti.
I produttori di Assosistema Safety, infatti, hanno cercato di fare chiarezza per chi ha intenzione di acquistare le mascherine monouso anti virus e non sa su quale puntare.
“L’emergenza del coronavirus – ha dichiarato Claudio Galbiati, presidente di Assosistema – e la corsa alle mascherine filtranti di questi giorni ci impone di fornire, come associazione di categoria che in Confindustria rappresenta i maggiori produttori e distributori di dispositivi di protezione individuale, alcuni importanti chiarimenti sul loro utilizzo e sulla loro efficacia di protezione”.
Prima di tutto, le mascherine devono essere conformi alla norma EN 149 con una valida marcatura CE, seguita da un numero determinato dall’organismo di controllo che ne autorizza la messa in vendita.
Interpellato dal Sole 24 Ore, il vice presidente di Assosistema Safety Alberto Spasciani ha spiegato: “Spesso, specialmente nei grandi centri commerciali, si trovano mascherine non classificabili come dispositivi di protezione individuale e perciò non efficaci contro il coronavirus”.
Le mascherine consigliate sono quelle classificate come Ffp2 e Ffp3, che possiedono un’efficacia filtrante del 92% e del 98%. Inoltre, è importante che abbiano un filtro e coprano naso, bocca e mento. Le classiche mascherine da chirurgo, quindi, non servono a niente.
Efficaci anche contro polveri, fibre, fumi e nebbie, queste mascherine sono particolarmente consigliate per contrastare ogni tipo di virus perché i loro filtri proteggono contro il materiale in sospensione. Il coronavirus, infatti, può essere trasmesso non solo tramite goccioline di saliva ma anche attraverso gli aerosol.
Sale intanto l’allerta in Lombardia per 14 nuovi casi accertati da coronavirus. Primi due casi anche in Veneto.