Coronavirus, da dove è partita la seconda ondata? L'analisi
Secondo un team internazionale di ricercatori, la seconda ondata del coronavirus ha origine da una variante emersa in estate in un Paese
L’Europa in queste settimane è alla prese con la seconda ondata della pandemia, con diversi Paesi che hanno introdotto nuovi lockdown per contenere la diffusione del coronavirus. Ma a cosa è dovuta questa nuova larga diffusione autunnale del virus? Secondo un team internazionale di ricercatori, la seconda ondata ha un’origine precisa: sarebbe partita dalla Spagna in estate.
La seconda ondata europea sarebbe partita da un focolaio nato in Spagna e poi diffusosi rapidamente nel resto del continente da persone di ritorno dalle vacanze. Ne è convinto un gruppo internazionale di scienziati che ha seguito il virus SARS-CoV-2 attraverso le sue varie mutazioni genetiche.
Il loro studio, che verrà pubblicato giovedì, è stato anticipato dal Financial Times. Secondo la ricerca la nuova ondata in Europa è partita da un variante del virus, chiamata 20A.EU1.
I virus sviluppano spesso mutazioni, ma queste non determinano per forza dei cambiamenti rilevanti nella loro contagiosità e pericolosità. Possono però essere tracciate, dato che ogni variante del virus ha una propria firma genetica.
Ad esempio, la prima mutazione significativa studiata del SARS-CoV-2 è quella che distingue il ceppo originario cinese dalla variante che si è diffusa in inverno partendo da Germania e Italia.
Secondo i ricercatori, la variante 20A.EU1 costituisce la maggior parte dei nuovi casi di Covid-19 registrati in molti Paesi europei e oltre l’80% nel Regno Unito.
Questa mutazione sarebbe emersa a giugno tra i lavoratori agricoli nel nord-est della Spagna e si sarebbe poi rapidamente diffusa nel resto del Paese. Sarebbero poi stati i tanti vacanzieri di ritorno dalla Spagna a diffondere il virus nel resto dell’Europa.