Congestione: cos’è, quando avviene, quanto aspettare per fare il bagno
Il caldo, stare sdraiati a lungo al sole e la digestione lenta possono provocare, con tuffi in acqua fredda, uno shock termico anche molto grave
È comunemente chiamata congestione, ed è uno dei maggiori rischi che si corrono d’estate, specie al mare e dopo un pasto non proprio leggero, in caso di bagno in acqua fredda. Nella migliore delle ipotesi può causare malesseri come senso di debolezza, stanchezza e astenia, ma anche dolori di stomaco, vomito o nausea. In altri, invece, può essere fatale, se ad esempio capita in acqua.
Negli Stati Uniti proprio l’annegamento è la seconda causa di morte per trauma accidentale nei bambini fino ai 14 anni e il Center for Disease Control and Prevention (CDC) – l’ente sanitario statunitense – indica tra i fattori scatenanti anche la mancata osservanza di un corretto lasso di tempo tra il pasto e il bagno in acqua.
Ecco come riconoscere il problema, come intervenire e soprattutto come prevenirlo, con i consigli del professor Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista dell’Università Campus Biomedico di Roma, a Virgilio Notizie.
- Che cos’è la congestione e come riconoscerla: parla l'esperto
- Quando avviene la congestione: attenzione anche a sole e sport
- Quali sono i sintomi della congestione a cui stare attenti
- Quanto tempo bisogna aspettare prima di fare il bagno
- Quali cibi preferire e quali evitare quando si va al mare
- Cosa bisogna bere quando si trascorre la giornata al mare
- I consigli per evitare lo shock termico e cosa fare se accade
Che cos’è la congestione e come riconoscerla: parla l’esperto
“La cosiddetta congestione è da sempre uno dei temi più dibattuti dell’estate. C’è molta fantasia popolare su questo argomento e, purtroppo, troppo poche evidenze scientifiche. Comunemente chiamiamo congestione il rallentamento o arresto della digestione in determinate condizioni fisico-ambientali”, spiega l’esperto.
In medicina invece indica “un richiamo di liquidi o sostanze in un certo punto dell’organismo a causa di un processo infiammatorio, come la congestione vascolare”.
“Diciamo che quella che quella che chiamiamo congestione capita più spesso nel periodo estivo quando ci sono condizioni ambientali particolari, come le temperature elevate, che possono condizionare il processo di digestione, che richiede un afflusso di sangue all’intestino”, sottolinea Luca Piretta.
Quando avviene la congestione: attenzione anche a sole e sport
“Questo fenomeno non accade necessariamente se ci buttiamo in acqua durante la digestione, ma anche se stiamo molto esposti al sole o se facciamo sport, perché richiamiamo i liquidi rispettivamente alla pelle, per idratarla col sudore, o ai muscoli, distogliendoli all’intestino”, spiega ancora il medico.
Ad esempio, “se faccio una corsa dopo mangiato, questa distribuzione dei liquidi cambia enormemente, di fatto è come se rubassi quel sangue per mandarlo ai muscoli, dunque modifico la possibilità di digestione”.
Tuttavia “può accadere la stessa reazione quando ci si trova di fronte a sbalzi di temperatura marcati: possono alterarsi i processi digestivi. In questo caso può accadere se si trascorre molto tempo sdraiati al sole, perché l’organismo mette in atto processi di vasodilatazione per raffreddare il corpo”.
“Se in una condizione del genere ci buttiamo in acqua fredda andiamo incontro a uno shock termico“, sottolinea l’esperto. “Si tratta, ripeto, di meccanismi ipotizzati, non validati scientificamente, ma che osserviamo con una certa frequenza”.
Quali sono i sintomi della congestione a cui stare attenti
“I primi sintomi e più comuni sono dolori di stomaco, senso di debolezza, stanchezza, a volte anche vomito o nausea. Se si cambia la propria condizione, per esempio andando in un luogo ombreggiato e poco umido, stando in posizione semiseduta e con le gambe sollevate, generalmente tutto si rivolge in modo spontaneo“, spiega Luca Piretta.
Ma possono anche esserci “casi più gravi, che lasciano conseguenze neurologiche o cardiologiche importanti e tali da richiedere l’intervento del 118 o un ricovero al pronto soccorso. Si può perdere conoscenza. E se questo accade mentre si è in acqua il rischio è l’annegamento”.
Quanto tempo bisogna aspettare prima di fare il bagno
C’è discordanza sul lasso di tempo da lasciar intercorrere tra il pasto e il bagno. Si va dai 30 minuti anglosassoni alle 3 ore in Italia. “È una sorta di dilemma esistenziale, nessuno ha mai dato una risposta scientifica ai meccanismi che sottostanno a questo fenomeno, si fanno ipotesi. Possiamo dire, però, che teoricamente il tempo ideale sono le tre ore“.
“Ovviamente possono esserci differenze a seconda dei singoli individui, dei tempi di digestione che possono variare da soggetto a soggetto, dall’assunzione o meno di farmaci, e da cosa si è mangiato, come cibi più o meno calorici o ricchi di grassi. La sincope da shock termico non è prevedibile, purtroppo” conferma il gastroenterologo.
Quali cibi preferire e quali evitare quando si va al mare
Gli esperti sono concordi nel consigliare pasti comunque leggeri quando si è al mare, in condizioni di caldo e se si vuole fare il bagno. “Sicuramente eviterei un pranzo con primo piatto, secondo piatto, contorno e magari anche alcolici e caffè”.
Invece “sarebbe da preferire una colazione importante al mattino e un pranzo che, se ci si siede a tavola, non dovrebbe andare oltre una portata, magari accompagnato da uno yogurt o frutta come spuntino. Se si mangia un panino, non dovrebbe essere più di uno”.
Cosa bisogna bere quando si trascorre la giornata al mare
Assolutamente da evitare le bevande ghiacciate. “Solo quelle, anche senza il bagno, potrebbero causare quello shock termico a cui si faceva riferimento. Anche gli alcolici non sono indicati, non solo per motivi di salute, ma soprattutto per l’effetto di vasodilatazione che influisce sui meccanismi di termoregolazione dell’organismo”.
I consigli per evitare lo shock termico e cosa fare se accade
“Gli altri consigli sono di non fare il bagno in acqua fredda se si è stati per molto tempo sotto al sole, magari sdraiati. Prima sarebbe meglio mettersi in piedi, camminare un po’, riattivando la circolazione, e poi entrare in acqua, ma gradualmente, in modo da abituare l’organismo ed evitare un brusco cambio di temperatura“, consiglia il dottor Luca Piretta.
Che fare, però, se ci si sente male? “Se si tratta di una semplice congestione bisogna mettersi in un posto ventilato e poco umido, con le gambe sollevate”, e aspettare di stare meglio.
“In caso di collasso, di sincope con perdita di conoscenza potrebbe essere sufficiente sdraiare la persona e rinfrescarle la fronte, dandole piccoli schiaffetti per far riprende conoscenza, ma se mancasse il battito ovviamente si dovrebbe subito chiamare il 118“, avverte l’esperto.